I vescovi spronano i cattolici all’impegno politico: «La voce della Chiesa resta critica»
Non sono più i tempi deIl’unità politica dei cattolici però un certo disagio percorre i vescovi italiani. Il Presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Gualtiero Bassetti esce allo scoperto oggi con un intervista all’Avvenire e lancia “una grande rete per l’Italia e per un futuro solidale ed europeo”. Una rete civica di laici, impegnati per il bene comune. Una rete, dunque, ma non telematica e virtuale: una rete concreta, fatta di persone, gruppi connessi tra loro, dal basso. “La Chiesa – ha precisato Bassetti – non è un partito politico, non può stare all’opposizione di alcun governo. Ma oggi come ieri resta voce critica”. Insomma, il presidente della Cei, dopo mesi e mesi di ribollire di iniziative, ha tratto il dado del rinnovato impegno dei cattolici in politica.
Dove questo dado si fermerà (a cominciare dalle elezioni europee) e con che numeri è presto per dirlo, ma sicuramente l’uscita del cardinale ( uno degli uomini più vicini a Papa Francesco) è segno di una preoccupazione ecclesiastica, sempre più forte negli ultimi mesi. Non tanto per il sovranismo della compagine del governo gialloverde, ma perché il successo delle posizioni più oltranziste (sull’immigrazione, l’accoglienza, il clima, la tutela del lavoro, l’Europa) sta a dimostrare che le prese di posizione del Pontefice e della Chiesa italiana non costituiscono più metro di giudizio per i cattolici quando si parla di solidarietà e di convivenza sociale e politica, e che prevale una visione umana atomizzata alla rincorsa di un particolare immediato e senza orizzonte. In un clima complessivamente incattivito. Nella sua intervista ad Avvenire, Bassetti ha anche detto che compito della Chiesa è solo quello di annunciare Gesù Cristo, ma che è ” auspicabile un impegno concreto e responsabile dei cattolici in politica (…) è un impegno che spetta senza dubbio ai laici. Laici che, però, non solo devono essere adeguatamente formati nella fede, ma sono chiamati ad assumere come bussola dei loro comportamenti quella ‘visione martiriale’ della politica evocata da papa Francesco. La politica per i cristiani non è il luogo per fare soldi o per avere il potere. È all’opposto il luogo del servizio, di chi non si lascia corrompere e del martirio quotidiano. Come pastore ho il dovere di ricordare e suggerire ai laici di servirsi di quel tesoro prezioso che è la Dottrina sociale della Chiesa. Un tesoro a disposizione dell’umanità intera, ma che non è ancora stato compreso appieno”.
I preti, la CEI, i vescovi, tutta la Chiesa la devono finire di entrare a gamba tesa nella politica italiana. Le idee della Chiesa, portate avanti dal Partito della Chiesa, il PD, sono state sconfitte dagli Italiani che hanno dimostrato che lo Stato della Chiesa, ove comandavano Papa e Prewti, ò fin ito da un pezzo. Queste continue intromissioni sono intollerabili per lo Stato Italiano ed i cittadini Italiani che sono stufi di aver a che fare con religiosi che vogliono ripristinare una sorta di teocrazia!!!
La neo chiesa di Bergoglio, la chiesa del nuovo ordine mondiale, la chiesa della massoneria. Non praevalebunt!
Perché non vi candidate voi?