Appalti “aggiustati”, obbligo di dimora per il governatore Pd della Calabria

17 Dic 2018 9:53 - di Stefania Campitelli

Guai per il governatore della Calabria, Mario Oliverio. Falso, corruzione e frode in pubbliche forniture: sono questi i reati ipotizzati nell’ambito di un’operazione della Guardia di Finanza di Cosenza per presunte irregolarità nell’affidamento di appalti pubblici. Per il presidente della Regione Calabria di provata fede democratica i magistrati hanno disposto l’obbligo di dimora a San Giovanni in Fiore, il centro del Cosentino in cui vive. È stato il gip distrettuale di Catanzaro a emettere il provvedimento di obbligo di dimora nel Comune di residenza al termine dell’inchiesta condotta dalle Fiamme Gialle.

Il governatore calabrese, accusato di abuso d’ufficio, ha replicato duramente con unas nota: «Di fronte ad accuse infamanti ho deciso di fare lo sciopero della fame. La mia vita e il mio impegno politico e istituzionale sono stati sempre improntati al massimo di trasparenza, di concreta lotta alla criminalità, di onestà e rispettosa gestione della cosa pubblica. I polveroni sono il vero regalo alla mafia. Tra l’altro l’opera oggetto della indagine non è stata appaltata nel corso della mia responsabilità alla guida della Regione».

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