Tutti uniti contro i no-Tav e la Appendino. A Torino la carica bipartisan dei 40mila

10 Nov 2018 13:07 - di

Folla a Torino per dire sì alla Tav. Imprenditori, sindacati, professionisti, politici (senza bandiere) e tanti cittadini si sono dati appuntamento in piazza Castello. L’iniziativa è stata promossa dal gruppo  “Sì, Torino va avanti”, nato qualche giorno dopo l’approvazione in Consiglio comunale dell’ordine del giorno con il quale il Comune ha espresso ufficialmente la propria contrarietà alla Tav, e da “Sì lavoro”, legata a Mino Giachino, ex sottosegretario ai Trasporti del governo Berlusconi, che ha lanciato una petizione online arrivata a più di 65mila sottoscrizioni. Secondo gli organizzatori sono oltre trentamila i presenti, nonostante la pioggia. Ma a conclusione della manifestazione i partecipanti sono arrivati a 40mila. Tutti si oppongono alla posizione della giunta Appendino sulla linea ad alta velocità per il trasporto delle merci. In piazza tanti tricolori e alcune bandiere a cinque cerchi, simbolo delle Olimpiadi invernali di cui Torino ha perso la candidatura per il 2026 dopo le divisioni all’interno della maggioranza pentastellata.

Tav, anche la Lega in piazza

Alla manifestazione hanno aderito il Partito democratico, i moderati, Forza Italia e la Lega, che malgrado governi col M5S ha una posizione diversa sull’alta velocità.  «Rispettiamo gli impegni assunti con M5S – sottolineano i parlamentari del Carroccio eletti in provincia di Torino – ma ribadiamo con forza che l’opera va realizzata. La nostra partecipazione alla manifestazione è innanzitutto un segno di rispetto e di attenzione verso il mondo produttivo e imprenditoriale piemontese che oggi ha deciso di scendere in piazza e che manifesta evidentemente un disagio». In piazza Castello, per la Lega, sono presenti i parlamentari Elena Maccanti, Gualtiero Caffarrato, Marzia Casolati e Alessandro Benvenuto. «Siamo parlamentari eletti in provincia di Torino, rappresentiamo una forza politica di governo che vuole dialogare. Siamo favorevoli alle grandi opere e riteniamo la linea Torino-Lione fondamentale e strategica per il Piemonte e per tutto il Paese», aggiungono gli esponenti del Carroccio.

In piazza anche Fratelli d’Italia e Radicali, che hanno raccolto firme per due referendum. Decine di persone si sono messe in coda ai banchetti per firmare la richiesta di referendum a favore della Torino-Lione. Sono due le petizioni presentate: una da Fratelli d’Italia, che punta a un referendum propositivo, e una dai radicali a sostegno della delibera per l’indizione di una consultazione cittadina. Tra i partecipanti pure venti sindaci della Valle di Susa. In piazza anche Maria Stella Gelmini, capogruppo di FI alla Camera: «Questa piazza è ottimismo. Parla alla crescita e allo sviluppo». «Sono grata alla città che ha deciso di scendere in piazza per dare un segnale di presenza e di risveglio rispetto a un governo che dice no a tutto, alle infrastrutture e alla crescita – ha aggiunto – Sono qui con i parlamentari di Forza Italia ma voglio rispettare la connotazione civica di questa manifestazione. Torino – ha concluso – fa una grande cosa per il paese, perché la gente ha capito che con la propaganda non si va da nessuna parte. Torino dà un importante insegnamento al paese».

Il ricordo di Marchionne

«Eccoci alla faccia di chi ha detto che saremmo stati 502»,  ha detto uno speaker dal palco. E ancora: «Noi stiamo perdendo le energie migliori della nostra società: le famiglie li hanno educati, le scuole formati e noi diamo ciò che abbiamo creato, i nostri giovani, all’estero. Voglio dedicare questa piazza a Pininfarina e Marchionne che si sono battuti per la Tav». Da oggi, ha sottolineato Mino Giachino, sottosegretario ai trasporti nell’ultimo governo Berlusconi, «nulla sarà più come prima. Cambia il clima intorno alle grandi opere per rilanciare l’ economia. In questa piazza c’è un Pil che si aggira intorno ai 20 e 30 miliardi».

L’inno d’Italia cantato dalla piazza e accompagnato da lunghi applausi e sventolii di bandiere tricolore e dell’Unione europea ha concluso la manifestazione mentre dal bus aperto gli organizzatori hanno ringraziato i numerosi presenti e promesso «non finisce qui, la battaglia per il Tav va avanti».

 

 

Commenti

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  • Mauro 13 Novembre 2018

    Se non fare la condotta del gas al sud sarebbe costata 10 miliardi non fare la tav credo ci costerè oltre 100 miliARDI GIà AVUTI E MAGARI SPESI PER I TERRENI ETC. Trasportare merci con i treni anzichè con i tir sarebbe un grosso passo avanti sia da est verso ovest e viceversa sia da sud verso nord e viceversa. Risparmieremmo un sacco di ettolitri di gasolio ed avremmo un minor inquinamento atmosferico con meno malattie. Se andiamo da Milano a Venezia le tre corsie sono spesso intasate e ci sarebbe già bisogno di una quarta corsia che si traduce in nuovi Km. di asfalto e minori terreni coltivati. Francamente sono a favore del trasporto su treno, non ci vedo alcuna negatività e non capisco coloro che sono contro la TAV.

  • Carlo Cervini 12 Novembre 2018

    I grillini forcaioli e giacobini vogliono eliminare la TAV per spostare i fondi per fare l’alta velocità al SUD…………per lavorare e spostare le merci noooooooooooooo……………per andare più velocemente in spiaggia a poltrire….. vera decrescita felice con cotillons

  • Claudio 11 Novembre 2018

    Certo che vedere quelli del PD in piazza per le grandi opere, da il senso della coerenza di un partito ormai alla frutta. Già negli anni 90 erano quelli che dicevano che più che costruire un’infrastruttura, i soldi servirebbero per costruire gli ospedali. Infine con l’ex mega ministro dell’infrastrutture il mr. Del Rio il quale in pratica ha bloccato tutto o quasi. Per le ferrovie ha fatto quasi nulla, se non dopo l’incidente della ferrovia Bari-Barletta. Riguardo le strade ha bloccato i finanziamenti della tirrenica: Tarquinia-Rosignano che da più di 60 anni che resta incompiuta. La Orte-Ravenna zero finanziamenti e pochi spicciolo per “la strada della morte” la Romea. Se non ci fosse da piangere, ci sarebbe da ridere.

  • Mauro Galliano 11 Novembre 2018

    Gentilissima Dottoressa Taormina, ho letto con attenzione il suo articolo che mi è sembrato equilibrato e non di parte. Le chiedo solo alcune precisazioni. Lei scrive: “Secondo gli organizzatori sono oltre trentamila i presenti, nonostante la pioggia. Ma a conclusione della manifestazione i partecipanti sono arrivati a 40mila.” Quale è la sua fonte ? Gli organizzatori hanno detto 30.000 la questura ha parlato di 25.000 e perchè scrive nonostante la pioggia ? Quale pioggia ?
    Infine lei ha scritto : “Tra i partecipanti pure venti sindaci della Valle di Susa “. Quale è la fonte ? Chi sarebbero questi 20 sindaci ? Conosco bene la Valle di Susa e non ne esistono Comuni interessati dal progetto e di conseguenza Sindaci favorevoli all’ opera ! Non è che si è confusa con qualche altra vallata ? O si riferisce a 4 -5 comuni di cui alcuni posti sul confine con la Francia distanti 30-40 km. dal cantiere più vicino?
    Comprendo che sono piccoli dettagli ma il lettore può farsi un’ idea sbagliata leggendo notizie che non corrispondono al vero. Sono certo che la prossima volta accerterà meglio le fonti.
    Cordiali saluti e buon lavoro.

  • Phil 11 Novembre 2018

    Costoro i 5 stelle vogliono affossare ancora di più questa già claudicante nazione e per dimostrare cosa e mettendo sempre e solo tutto in discussione!? Oggettivamente privi di buon senso e concreta capacità di doversi confrontare con la realtà delle cose che abbisognano di soluzioni immediate e tangibili(sebbene imperfette)!

  • Giuseppe Forconi 11 Novembre 2018

    Finalmente un po’ di coerenza, meglio l’alta velocita’ anche per le merci che lo smog di migliaia di camion.