Referendum Atac, urne aperte a Roma: i quesiti e le posizioni dei partiti
Dunque ci siamo: dopo anni di disastro del trasporto pubblico, tra dimissioni dei vertici della municipalizzata e nuove nomine, tra drammi in strada, mezzi in preda alle fiamme dell’autocombustione quasi quotidiana e una manutenzione che fa acqua da tutte le parti, oggi nella capitale si vota per rispondere con un no o con un si al quesito referendario: urne aperte a Roma fino alle 20 per il referendum consultivo sulla messa a gara del trasporto pubblico locale della Capitale.
Referendum Atac: urne aperte fino alle 20 di questa sera
Sono circa 2,4 milioni i romani che oggi potranno recarsi ai seggi. Il referendum è promosso dai Radicali. All’elettore verranno sottoposte due domande: una sull’affidamento dei servizi di trasporto tramite gare pubbliche e l’altra sulla possibilità di creare nuovi servizi di trasporto collettivo non di linea con app o a richiesta. L’elettore dovrà presentare un documento di identità e la propria tessera elettorale che però non sarà timbrata dagli scrutatori come avviene per le altre consultazioni elettorali. All’elettore saranno consegnate due schede di colore diverso, una per ciascun quesito. Si vota mettendo una croce sul sì o sul no. Lo spoglio inizierà alla chiusura delle urne. Ecco, si seguito, 5 cose da sapere sul referendum.
Le 5 cose da sapere sul referendum Atac
- Cosa si vota. I cittadini romani sono chiamati a esprimersi sulla liberalizzazione del trasporto pubblico locale. Chi vota sì è a favore della messa a gara del servizio. Chi vota no intende invece mantenere lo status quo. Il referendum è di tipo consultivo: ciò significa che il parere di chi vota non è vincolante. La consultazione referendaria prevede inoltre un quorum del 33%.
- Quando si vota. Si vota oggi, 11 novembre, dalle 8 del mattino, alle 20 di questa sera.
- Dove si vota. Si vota nei consueti seggi elettorali, muniti di documento di identità e tessera elettorale.
- Quali sono i quesiti sottoposti ai romani. Due i quesiti che verranno posti ai romani. Il primo: «Volete voi che Roma Capitale affidi tutti i servizi relativi al trasporto pubblico locale di superficie e sotterraneo, ovvero su gomma e su rotaia, mediante gare pubbliche, anche a una pluralità di gestori e garantendo forme di concorrenza comparativa, nel rispetto della disciplina vigente a tutela della salvaguardia e la ricollocazione dei lavoratori nella fase di ristrutturazione del servizio?». Il secondo quesito, invece, è il seguente: «Volete voi che Roma Capitale, fermi restando i servizi relativi al trasporto pubblico locale di superficie e sotterraneo, ovvero su gomma e rotaia, comunque affidati, favorisca e promuova altresì l’esercizio di trasporti collettivi non di linea in ambito locale a imprese operanti in concorrenza?».
- Chi può votare. Possono votare tutti i cittadini iscritti nelle liste elettorali del Comune di Roma e i residenti all’estero che votano a Roma. Inoltre, possono partecipare al voto anche i cittadini non residenti a Roma purché si siano registrati entro il 31 dicembre 2017 e studino o svolgano la propria attività lavorativa nella Capitale.
La posizione dei partiti e cosa succede dopo
Schierati a favore del sì, oltre i promotori Radicali italiani anche il Pd e Forza Italia. A dire no, invece, oltre alla sindaca Virginia Raggi e al M5S anche Mdp e Leu. Inoltre è importante ricordare che, trattandosi di referendum consultivo, il risultato del voto non sarà vincolante. Se dovessero vincere i sì, il Comune non sarà obbligato a mettere a gara il servizio del trasporto pubblico romano. Certo è che se i romani voteranno in massa per il sì, l’amministrazione capitolina potrebbe prendere in considerazione la volontà dei cittadini e decidere di mettere a gara il servizio. La parola, a questo punto, passa alle urne: a scrutinio completato l’ardua sentenza.