Nassiriya, FdI: l’omaggio agli italiani morti per servire la Patria
«In occasione del quindicesimo anniversario della strage di Nassiriya desidero rinnovare il mio deferente omaggio a tutti coloro che animati da altissimo senso del dovere hanno perso la vita al servizio dell’Italia e della comunità internazionale per la stabilizzazione delle aree di crisi e per combattere il pericolo del terrorismo». Lo dichiara il vicepresidente del Senato ed ex ministro della Difesa Ignazio La Russa. «Oggi come allora – afferma – è ancora forte il dolore di tutti noi al ricordo di quelle devastanti immagini che sconvolsero la vita di tante famiglie italiane. L’istituzione della Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace così come la memoria di coloro che in quella o in altre tragiche occasioni hanno perso la vita salda in un unico grande abbraccio la nostra Nazione agli uomini e alle donne in divisa. A tutti coloro che servono la Patria in armi – conclude il senatore di Fratelli d’Italia – va la mia sincera stima e il mio sincero apprezzamento perché giorno dopo giorno, lontano dalla loro terra e dagli affetti più cari e con dedizione e spirito di sacrificio combattono il terrorismo per riportare la democrazia. Un ultimo doveroso e sentito pensiero va infine non solo ai familiari dei tanti caduti ma anche a quelli di quei giovani che sono attualmente lontano da casa perché pur conoscendo i nobili motivi che animano i propri ragazzi, vivono comunque ore di grande angoscia».
«Nel quindicesimo anniversario della vile strage di Nassiriya – dice Francesco Lollobrigida, capogruppo di FdI alla Camera – onoriamo il ricordo dei 19 eroi italiani che persero la vita in Iraq. La nostra riconoscenza a loro e a tutti i servitori della Patria che ogni giorno, con orgoglio, combattono per difendere pace, confini e libertà». Nel 15esimo anniversario della strage di Nassiriya, afferma a sua volta Nello Musumeci, presidente della Regione Sicilia, «voglio rivolgere, a nome della comunità siciliana, un commosso pensiero alla memoria delle vittime di quel gravissimo attentato e di tutti coloro che hanno visto sacrificata la propria vita al servizio dell’Italia e della comunità internazionale. Altissimo fu il tributo di sangue pagato dall’Isola. Sette i siciliani caduti il 12 novembre 2003 in Iraq: Giovanni Cavallaro, sottotenente originario di Messina; Giuseppe Coletta, brigadiere di Avola; Emanuele Ferraro, caporal maggiore scelto di Carlentini; Ivan Ghitti, brigadiere di San Fratello; Domenico Intravaia, brigadiere di Palermo; Horacio Majorana, carabiniere scelto di Catania; Alfio Ragazzi, maresciallo aiutante di Messina. “Le terribili immagini di quel giorno – che provocò la morte di diciannove nostri connazionali, di cui dodici carabinieri, cinque militari e due civili, che partecipavano alla missione ‘Antica Babilonia’- sono ancora impresse, in maniera indelebile, nella nostra mente. Servitori dello Stato fino all’estremo sacrificio, che operavano con valore e generosità nelle più travagliate e rischiose regioni del mondo, caduti per difendere la pace, la democrazia, la Patria. Ricordarli è un dovere per tutti noi», dice Musumeci.
KINDU ! COME DIMENTICARLO.. FU L’ INIZIO DI TUTTO. ANCORA NON ERANO DIFFUSAMENTE NOTI GLI SCUDETTI TRICOLORE SULLA SPALLA, FU IL NOSTRO PRIMO INTERVENTO DOPO LA II GUERRA MONDIALE.. DA NON CREDERE: FORZE ARMATE ITALIANE ESISTONO ANCORA ! Disarmati, erano Avieri Italiani che portavano aiuti, medicinali, giocattoli del nostro Natale nel remoto Congo, da poco ex colonia del BELGIO. Vennero mangiati vivi.
Non si dimentica nulla, compreso Kindu ! Onore ai caduti !
E conferirgli la medaglia d’oro, finalmente?
da Napolitano?ra follia sperar.-
Onore ai caduti