Lite Fiano-Businarolo. Il dem: “Torna all’asilo”. Poi si scusa. Ma la grillina le rifiuta
Emanuele Fiano tende la mano ma Francesca Businarolo la rifiuta. La deputata grillina è stata irremovibile e ha respinto le scuse del collega dem dopo che, in mattinata, a margine della riunione delle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia, aveva elegantemente invitato la collega 5Stelle a “tornare all’asilo”.
«Non bisogna mai trascendere – ha ammesso Fiano dopo “lunga riflessione” – e io l’ho fatto e dunque mi scuso nei confronti della collega Businarolo, scusa per il tono e le parole usate fuori dall’aula del Mappamondo». Ma la pezza è peggiore del “buco” perché alla parlamentare grillina non basta. «Ero molto titubante se intervenire o meno, perché non mi piace essere etichettata come una donna vittima di un’aggressione fisica o verbale. Quello che non tollero – ha replicato la Businarolo – è di venire trattata diversamente, solo perché solo una donna; io tratto l’uomo alla mia altezza e l’uomo fa altrettanto con me». Il povero Fiano, già al centro dei riflettori per le sue bislacche convinzioni sull’imminente pericolo fascista-nazista-razzista-sovranista, se l’è vista brutta. «Anche se Fiano è molto alto, molto grosso e corpulento, io ero pronta a discutere, ma non con i toni e con i termini che ha tenuto lui nei miei confronti. Quindi le scuse non le posso accettare e chiedo alla presidenza della Camera di esprimersi sulla questione. Un deputato sia esso uomo o donna, va trattato da collega», taglia corto la Businarolo.
Fiano come quasi tutti i parlamentari del PD non è solo un cafone ma è anche un’autentico “comunista-bolscevico-stalinista” a cui non sta bene il fatto che ci possono essere delle persone che si oppongono al suo pensiero e alla propaganda del suo partito. Non per nulla nell’ex unione sovietica esisteva una polizia segreta, Il KGB che rieducava i dissidenti in siberia, luogo ove un’individuo non poteva più esprimere il suo pensiero.
L’anima vera dei Dem esce fuori ogni volta che questi sinistri si innervosiscono!
caro Fiano, quando uno è un cafone come te, cafone rimane, e le scuse non servono a nulla