Il prete anti-migranti difende Salvini: «È l’unico politico che segue il Vangelo»
Si chiama Don Salvatore Picca: è il parroco di San Martino Valle Caudina, nell’Avellinese e, soprattutto, dopo gli attacchi mediatici sferrati in copertina da famiglia Cristiana, è un religioso in prima linea che difende Matteo Salvini e il suo operato sui migranti. Di più: proprio in materia di gestione di clandestini e irregolari, il sacerdote rivendica: «È l’unico politico che segue il Vangelo».
Il prete anti-migranti in difesa di Salvini
E così, ultimamente anche sulla vexata quaestio dei migranti la Chiesa si spacca: e tra chi non condivide la linea dettata dal Pontefice in materia di accoglienza (sempre e comunque) c’è anche chi, come don Salvatore Picca, la pensa diversamente da Papa Francesco. Anzi, di più: è d’accordo, all’opposto, con impostazione e provvedimenti sanciti da Matteo Salvini. Stiamo parlando di don Salvatore Picca, parroco quarantunenne della parrocchia di San Martino Valle Caudina, un paese di cinquemila anime incastonato nella cornice della provincia di Avellino dove, riferisce il Giornale.it a riguardo, «di rifugiato in questi anni non ne è arrivato neanche uno». Eppure, nonostante ciò, il parroco locale, Don Salvatore, è riuscito comunque a inserirsi nel dibattito in corso e andando pure controcorrente: il religioso, infatti, anziché schierarsi con la posizione ufficialmente assunta e rivendicata dal Vaticano, a partire da quanto sostenuto e ribaduito continuamente dal Papa, ha riscosso una certa fama – in paese e non solo – dopo aver difeso l’attuale ministro dell’Interno e leader del Carroccio e contestando la copertina anti-Salvini pubblicata da Famiglia Cristiana.
Del resto, rilancia il parroco, «anche il Papa pone limiti all’accoglienza»
Tanto che oggi, dopo essersi allineato con la linea del vicepremier leghista in materia di politiche a supporto di lavoro, natalità famiglia a proposito di iniziative contro l’aborto, in un’intervista rilasciata al quotidiano Libero, il religioso non solo conferma la sua approvazione per Salvini e il suo operato, ma ribadisce che «con la sua azione politica segue la dottrina sociale della chiesa», «l’unico politico che in questo momento segue davvero il Vangelo» e che, quindi, «ben vengano» le politiche che, rifacendosi al credo che invoca di «aiutarli a casa loro», perché – ribadisce il parroco – «non possiamo accogliere tutti», ma solo quelli che «davvero scappano dalle guerre», vadano nella direzione del rispetto della legalità, della difesa dei confini e, soprattutto, contro il business di chi si arricchisce “sulla pelle dei migranti”. tanto basta per accreditare il don dell’avellinese tra i “fan” di Salvini, non prima di aver aggiunto però che, come da don picca ricordato nell’intervista citata, «anche il Papa pone limiti all’accoglienza». per tutto questo, e con la sua benedizione sacerdotale, per don Picca l’esecutivo in carica dovrebbe, quanto prima, «passare dalle parole ai fatti» se vuole conservare e accrescere la fiducia di elettori e fedeli: a partire, sembra di leggere tra le righe, da quelli della cittadina avellinese, San Martino Valle Caudina.
Iforestieri erano i pellegrini che andavano a Gerusalemme e poi ritornavano alle loro case, ma sempre ebrei, non stranieri, figuriamoci!
Finalmente un prete non allineato con i dettami di Bergoglio…era ora!!!
finalmente una voce fuori dal coro dei cattocomunisti
In effetti il Vangelo parla del “prossimo”, di chi è “in prossimità”, del vicino insomma, non dice di aiutare chi sta dall’altra parte del mondo mentre è in difficoltà chi abita nel nostro condominio… Inoltre Gesù si riferisce sempre al singolo (il singolo pellegrino, il singolo malato, il singolo povero), non parla mai di collettività, Gesù quindi non giustificherebbe gli esodi di massa attuali.
L unico prete intelligente