Desirée, il cerchio si chiude: preso il pusher romano che le ha fornito la droga. Ecco chi è

11 Nov 2018 11:19 - di Ginevra Sorrentino

La caccia all’uomo, l’ennesimo presunto responsabile della morte di Desirée Mariottini, è conclusa: da ieri pomeriggio tutti i tasselli completano il terribile mosaico giallo che ha visto drogare, stuprare in branco e lasciar morire – uccidere – la sedicenne di Cisterna di Latina. Il cerchio delle belve che ha risucchiato la vita di un’adolescente tormentata, la cui fragile esistenza si è chiusa tragicamente nello stabile occupato da extracomunitari e sbandati nel quartiere romano di San Lorenzo si è chiuso ieri pomeriggio, con l’individuazione e il fermo del pusher romano che avrebbe rifornito la dose di droga letale alla ragazzina.

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Dunque, ieri pomeriggio il personale della Squadra mobile di Roma e del commissariato di P.S. San Lorenzo ha fermato Marco Mancini, il 36enne romano che vende – riporta, tra gli altri, il sito de il Giornale in queste ore – «cocaina, eroina e psicofarmaci con effetti psicotropi contenenti quetiapina ai drogati e agli sbandati che frequentano lo stabile abbandonato di via Dei Lucani 22», e che secondo gli investigatori, avrebbe fornito la droga anche alla sedicenne barbaramente uccisa la notte tra il 18 e il 19 ottobre». di più: secondo gli inquirenti, Mancini, «con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, illecitamente deteneva e cedeva sostanze stupefacenti, quali cocaina ed eroina e psicofarmaci che inducono effetti psicotropi anche contenenti “quetiapina”, cedendole a persone che a tale fine frequentavano i locali di via Dei Lucani 22», e quindi anche a Desirée Mariottini, «minore di anni 18».  Non solo: secondo quanto si apprende dalla nota della polizia che registra il, fermo del pusher romano, l’indagato, rintracciato alla fermata della metropolitana linea C Pigneto, intercettato e fermato, è stato sottoposto a perquisizione, come recita la nota della polizia, «personale e locale», a seguito delle quali sono stati rinvenute e sequestrate 12 dosi di cocaina e psicofarmaci di vario genere: un ulteriore atto d’accusa che ha motivato la segnalazione del sospetto all’Autorità Giudiziaria per il reato di «detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti e psicotrope».

Gli inquirenti da settimane sulle tracce del pusher che riforniva “i clienti” di San Lorenzo

Da giorni, del resto, circolava la voce secondo cui la chiusura del cerchio investigativo fosse ormai imminente: dopo l’arresto dei senegalesi senegalesi Brian Minteh e Mamadou Gara, del nigeriano Alinno Chima e del ghanese Yusif Galia, il gip Maria Paola Tomaselli si è subito fatta un’idea ben precisa di come sia morta la 16enne di Cisterna di Latina. Il mix di droga e pasticche che l’hanno stroncata le sarebbe stato fornito da un italiano, “un certo Marco”, che spacciava nel rudere disabitato del quartiere San Lorenzo. Era ormai da settimane che gli inquirenti erano sulle sue tracce. E alla fine le forze dell’ordine hanno rintracciato Mancini tranquillamente in giro per la capitale, alla fermata della metropolitana. Come se nulla fosse; come se non fosse braccato dagli inquirenti al lavoro sul drammatico caso dello spaccio, dello stupro di gruppo e dell’omicidio della 16enne a cui, altra notizia choc, solo 3 giorni prima di morire era stata rigettata dal Tribunale dei minori la richiesta di poter accedere in una comunità di recupero: erano stati i servizi sociali di Cisterna di Latina e la famiglia di Desirée a chiedere alla procura minorile che, per la 16enne, si applicasse questa misura, ma – come tristemente noto – un giudice si è poi opposto al collocamento coatto della ragazzina.

 

Commenti

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  • Gigino 12 Novembre 2018

    Ragazzi state attenti, queste, compreso il romano, sono le risorse della Boldrini e della Bonino che ci debbono garantireste pensione. Vi beccate una denuncia per manifesta verità, punibile fino all’ergasto, ovviamente dipende dall’interpretazione del giudice di turno.

  • Gian Luigi Savini 12 Novembre 2018

    Complimenti al Giudice

  • Paolo 12 Novembre 2018

    Come si può commentare il comportamento di questo magistrato? Non credo di poter trovare parole adatte….!

  • maria teresa 12 Novembre 2018

    E’ il giudice,prima di tutto che dovrbbe essere giustiziato.Vergogna per la magistratura!

  • paolo 12 Novembre 2018

    Bene la polizia vediamo il proseguo

  • Rodolfo Ballardini 12 Novembre 2018

    Il cerchio non [ chiuso. Purtroppo con la magistratura che l’Italia si ritrova bisognerà vedere come va a finire. Sono tutt’altro che fiducioso.

  • Sandy Caineo 12 Novembre 2018

    Vediamo se gli danno l’ergastolo a tutti, anche se sarebbe meglio portarli sul campo di pallone come fanno i cinesi e trasmettere lo show in diretta Tv.

  • Pietro Scordato 11 Novembre 2018

    Un pusher romano…proprio come Santo Stefano Martire!

  • 11 Novembre 2018

    Ottimo lavoro POLIZIA DI ROMA!!!

  • 11 Novembre 2018

    Il giudice Italiano e in infame incapace… anche lui fuori da la magistratura a lavorare i campi per 10 ore al giorno!!

  • 11 Novembre 2018

    Bravo lavoro ….ora la PENA DI MORTE ? a tutti e cinque incluso il Italiano!!! In c—o al Santone di Roma._