Brexit, gli inglesi non sono agnelli: “Non ci faremo bullizzare dalla Ue”

18 Nov 2018 12:00 - di Antonio Pannullo
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Sale la fronda dei duri pro Brexit contro la May: la bozza di accordo con la Ue che Theresa May ha fatto approvare al governo mercoledì, per poi trovarsi a fare i conti il giorno dopo con una lunga serie di dimissioni di ministri e sottosegretari ed una vera sfida alla sua leadership, “è il peggiore di tutti i mondi possibili”. A dirlo, in un’intervista al Sunday Times, è Dominic Raab, ministro per la Brexit fino a giovedì scorso quando si è dimesso in aperta polemica con la bozza. Dimissioni e ribellione della fronda tories che sostiene la hard Brexit che hanno fatto arrivare ai negoziatori della Ue il messaggio chiaro che la Gran Bretagna non si farà “ricattare e bullizzare” da Bruxelles, ha aggiunto Raab. L’ex ministro ha infatti affermato che durante i negoziati alcuni funzionari europei hanno avuto un comportamento “predatorio”, sottolineando che Londra avrebbe dovuto avere, a suo parere, un atteggiamento più duro. “Dobbiamo dire molto onestamente al Paese che non ci faremo corrompere, ricattare o bullizzare e che usciremo” dai negoziati se necessario, ha detto ancora Raab contestando la tesi della May che ha parlato di questo accordo come del “miglior accordo per la Gran Bretagna”. L’ex ministro conservatore ha avuto parole molto dure verso il governo irlandese accusandolo di “essersi comportato in modo irresponsabile per motivi politici” per quanto riguarda la spinosa questione del cosiddetto “backstop”, l’accordo sullo status del confine irlandese. Intanto altri cinque ministri del governo di Theresa May intendono impegnarsi per persuadere la premier ad apportare cambiamenti alla sua controversa bozza di accordo sulla Brexit pubblicata mercoledi, anticipa la Bbc, precisando che il coordinatore di tale sforzo è Andrea Leadsom. Hanno aderito all’iniziativa anche Michael Gove e Liam Fox che ieri hanno espresso il loro sostegno a May, Penny Mordaunt e Chris Grayling.

Ma la May replica:  Se io cado, la Brexit non sarà più facile. E’ questa la sfida che Theresa May lancia ai ribelli tories, fautori della hard Brexit, che, nel tentativo di fermare l’accordo negoziato con la Ue, stanno tentando di arrivare ad un voto di sfiducia della leader e premier conservatrice. “Un cambio di leader a questo punto non renderebbe i negoziati più facili e non cambierebbe i numeri in Parlamento”, avvisa May in un’intervista a Sky news Uk, durante la quale comunque afferma di non credere che i ribelli tories abbiamo i numeri per farla cadere. “A quanto so io, il limite delle 48 lettere non è stato ancora raggiunto”, ha detto infatti la premier, riferendosi al fatto che è necessario che almeno 48 deputati tories scrivano una lettera per chiedere la sfiducia del leader affinché il comitato preposto, il 1922 backbench committee, convochi effettivamente il voto.

Commenti

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  • Laura Prosperini 19 Novembre 2018

    W l’Italia
    fuori dall’euro, fuori dall’euro, fuori dall’euro c’è…vita.
    Subito Lira (pesante) e Sovranità monetaria e commerciale a noi, oggi, converrebbe molto.

  • alberto 19 Novembre 2018

    Bravissimi: i nostri hanno bisogno del Vostro esempio perché i comunisti/democratici sono dei pavidi che con l’euro ci hanno pure sodomizzato! Meno male che abbiamo Salvini, Savona e Borghi che ci tireranno fuori dalla partecipazione al “gregge” di ladri! I comunisti hanno sempre bisogno di essere “accozzaglia” per pararsi il deretano nelle cavolate, continue, che fanno!

  • 19 Novembre 2018

    Viva Italia Sovrana, una gente, un sangue, una storia, una cultura, un amore.

  • Adelio Bevagna 18 Novembre 2018

    Gli inglesi hanno aperto la strada, percorriamola, perchè il male dell’italia è arrivato con la moneta unica. fuori fuori fuori. aridatece la LIRA Wiva l’Italia.