A Roma la due giorni “Cantiere Italia” per un «sovranismo responsabile» (video)
Una due giorni per «realizzare proposte politiche e programmatiche di sovranità responsabile nel rapporto con l’Europa e la comunità internazionale», rivolta a «tutte le forze disponibili, per dare un contributo plurale e articolato alla grande battaglia per difendere l’interesse nazionale e la sovranità del nostro popolo». È “Cantiere Italia – La destra che vuole la sovranità”, assemblea-dibattito che si svolgerà alle Officine Farneto di Roma (via Monti della Farnesina, 77), sabato 24 e domenica 25 novembre. E che «vuole essere il luogo in cui donne e uomini che si riconoscono in una visione di destra – spiegano i promotori – uniscono culture, valori, esperienze e provenienze per mettersi a servizio della Nazione».
Del comitato promotore fanno parte esponenti di diversi partiti e associazioni, tutti accomunati da un solido background politico di destra: Silvano Moffa, Gianni Alemanno, Claudio Barbaro, Marco Cerreto, Elena Donazzan, Massimo Giorgetti, Alfredo Iorio, Mario Landolfi, Marco Martinelli, Roberto Menia, Vittorio Pesato, Paola Pincardini, Livio Proietti, Daniele Toto e Pasquale Viespoli. Insieme a decine di altri relatori (eletti nelle istituzioni, esponenti del sindacato, studiosi, intellettuali, esponenti del mondo della cultura) daranno vita a un fitto programma di tavole rotonde, interviste e approfondimenti. L’obiettivo è individuare il modo più efficace per declinare il sovranismo in una chiave che possa davvero tutelare gli interessi della nazione, nel solco della più alta tradizione della destra e lungo la direttrice dei suoi valori, affrontando temi come la difesa dei «diritti della persona e della famiglia, la tutela dell’ambiente, la sicurezza dei cittadini, il governo dei flussi migratori, i rapporti commerciali, le politiche monetarie e di sviluppo per il diritto al lavoro».
«La Destra politica italiana dal dopoguerra ad oggi ha sempre svolto un ruolo fondamentale nel presidio autentico della sovranità nazionale e popolare. Lo ha fatto dopo la “morte della Patria”, rifiutando di ripudiare il Tricolore e i valori nazionali; lo ha fatto nei momenti in cui la democrazia era minacciata dallo scontro con le forze e i paesi comunisti, con una attività di testimonianza e coraggiosa partecipazione elettiva nelle istituzioni; lo ha fatto nella seconda Repubblica, come forza di governo in un difficile tentativo di rilancio e sviluppo, soffocato progressivamente dalle regole e dai vincoli europei», ricordano ancora i promotori. Una sfida ambiziosa, dunque, nella quale però è stata inserita anche una nota goliardica: tra i molti appuntamenti di indubbio spessore politico (sono una decina nell’arco dei due giorni), fa capolino anche una «Analisi semiseria dell’Italia di un mancato presidente della Repubblica»: l’intervista a Giancarlo Magalli. Perché anche l’autoironia, tanto più in tempi difficili, è un bene nazionale da tutelare.
A tirare le fila dei lavori, prima degli interventi conclusivi, sarà infine, domenica alle 11, la tavola rotonda trasversale al centrodestra “Il Cantiere italiano del sovranismo responsabile – Dal centrodestra della seconda Repubblica al Polo sovranista”, alla quale parteciperanno Claudio Barbaro, Cinzia Bonfrisco, Maurizio Gasparri, Gabriella Giammanco, Mario Mauro, Adolfo Urso e Francesco Zicchieri.