Strada dei Parchi reagisce: viadotti ok, documenti scomparsi, ora accesso agli atti
Strada dei Parchi, la società concessionaria dell’Autostrada A24-A25, reagisce all’aut aut del ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli che ha criticato, dopo il sopralluogo dei tecnici del dicastero, lo stato manutentivo dei viadotti lanciando un allarme e imponendo all’azienda di regolare il transito dei mezzi pesanti. La società dell’imprenditore chietino Carlo Toto, che ha deciso di chiedere «l’accesso agli atti del ministero delle Infrastrutture e Trasporti» contestando le affermazioni di Toninelli sulla mancata messa in sicurezza dei viadotti, vuole scoprire in quali uffici del ministero «siano fermi i documenti, i progetti, e le prove tecniche inviate nelle settimane scorse al ministero stesso» dal concessionario «a seguito della richiesta degli uffici di effettuare prove di carico sui viadotti, così come prevedono le nuove norme tecniche del 2018».
Secondo Strada dei Parchi, infatti, quelle analisi non sono «state sottoposte all’attenzione del ministro Danilo Toninelli prima dell’adozione di qualsiasi provvedimento che interessi le infrastrutture dell’A24 e A25, considerato che i controlli effettuati non sono fermi a quelli antecedenti alla nuova e più stringente normativa, così come erroneamente affermato».
L’azienda di Toto rivendica di aver «effettuato tutta una serie di verifiche tecniche, sia sulla staticità di pile e impalcati sia sui materiali e, in particolare» ribadisce che vi « sono state oltre cinquemila le prove di verifica dei materiali eseguite da laboratori esterni certificati» La tesi della concessionaria è che Toninelli non avrebbe visto tutto questo materiale documentale o, comunque, non gli sarebbe stato sottoposto. E, per questo, avrebbe lanciato l’allarme, ingiustificato a parere della Strada dei Parchi.
Di qui la richiesta di accesso agli atti al ministero per individuare «in quali uffici del ministero di piazza della Croce Rossa siano fermi i documenti, i progetti, e le prove tecniche inviate nelle settimane scorse al Ministero stesso dal concessionario».
La concessionaria ricostruisce anche i passaggi cronologici che hanno caratterizzato i rapporti fra Strada dei Parchi e il ministero partendo dal settembre 2017 quando inviò «i progetti definitivi, dettagliati e corredati di tutte le verifiche e i risultati delle prove di laboratorio».
«Da aprile 2018 – accusa l’azienda di Carlo Toto – dopo l’analisi e l’approvazione del Provveditorato alle opere pubbliche, i progetti sono fermi in qualche scrivania del ministero aspettando il via libera ai lavori».
Da settembre scorso «abbiamo provveduto, come richiesto dal ministero – ricostruisce Strada dei Parchi – a rifare tutti i calcoli e le prove di staticità dei viadotti, utilizzando i parametri introdotti dalle normative tecniche del 2018. Questi nuovi esami sono stati inviati al Ministero tra settembre e primi di ottobre».
«Anche applicando i criteri» «innovativi e più restrittivi in termini di resistenza e carichi, i viadotti dell’A24 e A25 risultano sicuri nelle condizioni di esercizio. E’ sorprendente – si stupiscono i vertici di Strada dei Parchi – che proprio le più recenti prove sulla sicurezza, realizzate applicando le norme 2018, non siano state considerate dal ministero nel valutare la situazione.
Farlo, avrebbe permesso di evitare di lanciare allarmi e alimentare timori sulla tenuta statica delle opere assolutamente privi di fondamento tecnico».
A chi ha giovato far sparire i documenti? Cui prodest ?
Operazione da magia… chi e quanto ha pagato per farli sparire ?
Compromettenti per il ministero ? Li hanno trafugati a se stessi o non avevano nulla !
Compromettenti per la società e li hanno fatti trafugare ? Il ministero niente copie ?
Operazione concordata da entrambe le parti per abbuiare una porcata epica ?
Il Paese è in mano ai delinquenti che, come ben si comprende NON sono classe politica che non ha in mano carte e scartoffie, bensì ‘mano tecnica’ uffici, archivi, genio civile ecc ! Occorre licenziare senza pensione, sfoltire dai quadri che tradiscono le norme e le regole, anche quelle di rispetto delle vite delle persone. Per questi reati non si può andare leggeri ! Colpirne uno x educarne cento! E sono comunque pochi !