Sicurezza, Mattarella firma ma invita Conte a rispettare la Costituzione

4 Ott 2018 18:40 - di Corrado Vitale

Il presidente Mattarella ha inaugurato la formula della firma con raccomandazione al governo. Stamane il capo dello Stato ha firmato il decreto legge Sicurezza e Immigrazione che introduce una serie di limitazioni in materia di diritto d’asilo e di permessi  di soggiorno per motivi umanitari.  Però, subito dopo, prassi davvero inconsueta, ha inviato una lettera al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte per   ricordardargli  che  il premier è tenuto a rispettare la Costituzione, in modo specifico (guarda un po’)  in tema di diritti degli stranieri.  «Al riguardo – dice Mattarella – avverto l’obbligo di sottolineare che, in materia, come affermato nella Relazione di accompagnamento al decreto, restano fermi gli obblighi costituzionali e internazionali dello Stato’ pur se non espressamente richiamati nel testo normativo, e, in particolare, quanto direttamente disposto dall’art. 10 della Costituzione e quanto discende dagli impegni internazionali assunti dall’Italia». Il premier Conte (che peraltro è un giurista) dovrebbe conoscere gli impegni derivanti dalla Costituzione. Perché dunque quella superflua raccomandazione? Se il presidente avesse nutrito perplessità sul testo avrebbe infatti avuto tutti gli strumenti per farlo sapere e avvertire il governo. Invece, firma ma poi “avverte”. È un modo a dir poco tortuoso per inviare un messaggio politico…

Commenti

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  • 4 Ottobre 2018

    Matarella una domanda?? Renzi a rispetto per la constituzione, la avuto nel passato?? Perché ora tutta questa preoccupazione per la constituzione???

  • Pino1° 4 Ottobre 2018

    E’ siciliano, con specifiche legate alla sua personale interpretazione che gli derivano dalla sua storia ! Non sono consigli ma minacce. Gli girano… non può sciogliere le camere !!! Ora. E’ un re nudo e sa che tutti lo osservano attentamente ! Sapendo ormai che in politica non esistono ripetute casualità ma certezze ed anche se non licenzia la legge sa che questi la ripresentano tal quale e sarebbe per legge obbligato a ratificarle, sapendolo, costituisce un pretesto per rientrare dalla finestra con le sue considerazioni stante l’impossibilità di rientrare dalla porta. (forse sbaglierò ma Andreotti disse che a pensar male si fa peccato ma….. ) Davos incombe, non c’entra nulla ma…..