Notte d’inferno a Firenze, la pestano e le rompono ossa del cranio: ma i ladri fuggono a mani vuote

30 Ott 2018 10:21 - di Martino Della Costa

Notte d’inferno a Firenze. L’irruzione nel cuore della notte la sorprende nel sonno in quello che ormai è diventato uno dei posti più insicuri che ci sia: il letto di casa propria. Ma il risveglio traumatico è solo l’inizio dell’incubo: nel giro di pochi minuti, infatti, la notte d’inferno vissuta da una donna a Firenze vedrà gli aguzzini passare all’azione e tradurre in un vero e proprio pestaggio le minacce fino a quel momento solo verbalizzate: alla vittima della brutale aggressione, infatti, saranno fracassate le ossa del cranio…

Notte d’inferno a Firenze, l’irruzione veloce, poi quei colpi al volto e in testa

La paura adombrata dalle minacce, e poi, direttamente il pestaggio: prima la donna è stata colpita ripetutamente al volto, senza pietà; quindi è stata trascinata verso la cassaforte e malmenata dai criminali che volevano convincerla a rivelare la combinazione. A quel punto, però, le urla di disperazione, di dolore, di terrore della donna hanno avuto la meglio, arrivando addirittura a mettere in fuga i ladri che sono fuggiti mimetizzandosi nel buio della notte e facendo perdere le proprie tracce, Non c’è gradualità nell’orrore in cui è stata scaraventata una 63enne a Firenze, destata dalle urla dei banditi che volevano costringere la vittima ad aprire la cassaforte: un ennesimo agguato alla “Arancia meccanica” messo a segno proprio a pochi giorni dall’approvazione a Palazzo Madama della nuova legge sulla legittima difesa. Come se nulla potesse fare da deterrente; come se nulla possa riuscire davvero a scoraggiare criminali e malviventi dal sottrarre ad ogni costo le ricchezze che erano convinti di trovare e saccheggiare.

L’orrore dell’ultimo precedente: la rapina alla coppia di Lodi

La donna, riferisce tra gli altri il Giornale sul suo sito, «è stata portata all’ospedale Santa Maria Annunziata. È stata dimessa con 10 giorni di prognosi per trauma cranico lieve e contusione facciale». Ora sul caso indagano i carabinieri. Un caso, quello appena registrato dalla cronaca, come altri che, negli ultimi mesi, raccontano drammaticamente di bande di rapinatori senza scrupoli, senza tetto, né legge, che ci hanno ormai costretto a prendere amara contezza del fatto che non c’è mai un limite fisso all’orrore e alla brutalità: ma questa immaginaria linea di confine può spostare tragicamente il suo ideale tratto ad ogni nuova irruzione, ad ogni nuovo feroce pestaggio finalizzata alla rapina. E la mente vola indietro, poco indietro, al massacro di Lodi, che ha visto una coppia sequestrata,  torturata e rapinata da una banda di rapinatori pronti a tutto pur di ottenere il bottino che erano sicuri di trovare in casa, e che solo per un miracolo non si è concluso nel più tragico degli epiloghi…

 

 

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