Nell’abbazia di Westminster una targa per il “nazista” Wodhouse

28 Ott 2018 19:39 - di Penelope Corrado

P.G. Wodehouse (1881-1975), uno dei più grandi scrittori umoristici di tutti i tempi, farà il suo ingresso nella Westminster Abbey 44 anni dopo la sua morte. Il prossimo anno, nel corso del 2019, lo scrittore inglese, maestro di stile e di umorismo, sarà onorato con una lapide commemorativa nell’abbazia di Londra, vicino al Parlamento.

Wodhouse fu costretto all’esilio dopo la fine della guerra

L’autore di “Il castello di Blandings” “I gatti non sono cani”, della saga del maggiordomo Jeeves e di tante altre opere (ha scritto circa 90 romanzi) avrà il suo nome inciso accanto a quello di giganti della letteratura inglese come Geoffrey Chaucer, William Shakespeare e Charles Dickens. Il reverendo John Hall, decano dell’abbazia di Westminster, ha dato il permesso per la realizzazione del memoriale. La Wodehouse Society e Ben Schott, biografo dello scrittore, hanno espresso soddisfazione per la decisione, definendola «un’omaggio alla personificazione di un autore con uno stile davvero molto british».

Wodehouse descrisse la prigionia nel campo nazista come una vacanza

Sir Pelham Grenville Wodehouse, nel 1940, fu fatto prigioniero per un anno dai tedeschi mentre soggiornava in Francia. La sua reazione al campo di concentramento fu in stile con il suo umorismo. Descrisse la prigionia come un soggiorno e si vantò addirittura di essere stato trattato talmente bene da avere potuto scrivere dei romanzi. I tedeschi, dal canto loro, enuti a conoscenza diretta della sua capacità di intrattenitore comico, gli proposero di condurre alcune trasmissioni radio da Berlino. A guerra finita Wodehouse venne accusato di collaborazionismo e minacciato di arresto, se solo fosse tornato in Patria. Venne accusato di tradimento e i servizi segreti, lo sottoposero a un processo sommario a Parigi. Ma, concordando con lo scrittore George Orwell, che era un suo grande estimatore, arrivarono alla conclusione che Wodehouse era un uomo “pittoresco e folle, ma non un traditore”.

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