Disse «italiani vomitevoli»: Macron lo promuove e lo porta all’Eliseo
L’uomo che disse all’Italia “vomitevoli” e un pokerista. Ecco il nuovo esecutivo di Macron dopo il rimpasto ministeriale a cui ha dedicato gli ultimi 20 giorni. La nuova formazione del presidente della repubblica francese è composta sostanzialmente da “pretoriani” e con un ingrediente antiitaliano. Ha infatti ottenuto un portafoglio ministeriale quel Gabriel Attal che definì in maniera indegna la posizione del governo italiano sui migranti nel giugno scorso: il deputato 29enne è stato nominato segretario di Stato presso il ministro dell’ Istruzione. Una promozione niente male.
Per il ministero dell’ Interno l’ex prodigio di Francia ha deciso di puntare tutto su un marcheur della prima ora, Christophe Castaner, già presidente di En Marche! e ministro per le Relazioni con il Parlamento. Accanto a lui, per garantire più stabilità, l’inquilino dell’ Eliseo ha nominato come segretario di Stato Laurent Nuñez, fino a ieri capo della Dgsi, i servizi segreti interni di Parigi. Macron “se la gioca”, visto che Castaner è stato anche un ex giocatore di poker. Da giovane era seduto in alcune delle peggiori bische di Marsiglia, lo ha raccontato spesso lui stesso. Al tavolo del Consiglio dei ministri può far comodo, deve avere pensato Macron. Alla Cultura, al posto della criticatissima François Nyssen, è salito l’ unico ministro di destra di questo rimpasto, Franck Riester, ex Lr, gay, vicino al premier Philippe. All’Agricoltura, è stato promosso un socialista, Didier Guillaume, alla Coesione dei territori, una centrista, Jacqueline Gourault. Nell’insieme, una parità perfetta, 17 ministri uomini e 17 ministri donne. Anche se le femministe già si lamentano, perché gli uomini hanno dei dicasteri «più strategici».
«Nessuno più crede al Messia»
La squadra di Macron non è bella come la nazionale di calcio di Francia. Macron, abbandonato via via da diverse pedine del suo esecutivo e bastonato da sondaggi horror che sono paragonabili solo a quelli dell’ultimo Hollande, è stato costretto a chiamare i pochi fedelissimi rimasti. Finché durano. Spietati i commenti. All’Assemblea nazionale Virginie Duby-Muller, esponente dei Républicains (Lr) ha ironizzato. «Ci si aspettava che l’allenatore annunciasse una nazionale francese rivoluzionaria: ma non è così. È un governo di fedeli, quando più nessuno crede al messia», ha commentato Boris Vallaud, portavoce del gruppo Socialistes et apperentés al Parlamento. Non solo, ma durante le convocazioni Macron ha incassato diversi rifiuti, tra cui quello di Mathieu Klein, presidente socialista del Consiglio dipartimentale della Meurthe-et-Moselle, e di Dominique Bussereau, ministro sotto Chirac e Sarkozy. Solo il Pd con il suo masochismo può pensare di allearsi con macrn e la sua banda alle Europee.