Carabinieri accusati di stupro a Firenze, chiesti 5 anni e 8 mesi per Camuffo
Cinque anni e otto mesi di reclusione: è questa la richiesta di condanna in rito abbreviato formulata questa mattina dalla Procura di Firenze, rappresentata dal pm Ornella Galeotti, in occasione dell’udienza preliminare davanti al gup Fabio Frangini, nei confronti di Marco Camuffo, uno dei due carabinieri, successivamente destituiti dall’Arma, accusati di aver abusato sessualmente di due studentesse americane a Firenze la notte tra il 6 e il 7 settembre scorsi, dopo averle riaccompagnate a casa, in Borgo Santi Apostoli, con l’auto di servizio. Per l’altro imputato, Pietro Costa, che ha scelto il rito ordinario, è stato chiesto il rinvio a giudizio.
A tutti e due l’accusa contesta l’aggravante di aver agito abusando della qualità di carabiniere in servizio e di aver violato gli ordini impartiti dai superiori. Entrambe le ragazze salirono, secondo l’accusa, «illegittimamente» a bordo della Fiat Bravo del 112. Le due studentesse risultarono alla rilevazione effettuata alle 6.51 del mattino del 7 settembre in stato di ebbrezza alcolica, con 1.68 grammi di alcol per litro una e 1.59 per l’altra. Secondo il capo d’imputazione notificato a conclusione delle indagini, i due carabinieri avrebbero violentato le due ragazze agendo in modo «repentino e inaspettato».
I due ex militari hanno ammesso di aver avuto rapporti sessuali con le due ragazze, ma hanno sempre affermato che le studentesse statunitensi fossero consenzienti. Versione che oggi, davanti al gup, Camuffo ha ribadito rendendo dichiarazioni spontanee, sottolineando però che non fu lui a decidere di accompagnare le ragazze dalla discoteca alla loro casa di Firenze, ma fu iniziativa del collega Costa. Il giudice dovrebbe decidere oggi sulle richieste dopo aver ascoltato i difensori e le parti civili.