Salvini, i giudici? «Se vogliono toglierci tutto facciano: tanto gli italiani sono con noi»

6 Set 2018 13:06 - di Bianca Conte

«Se la Procura vuol toglierci tutto faccia, ma gli italiani sono con noi»: sono poche, ma decisamente eloquenti le parole con cui il leader del Carroccio e vicepremier Matteo Salvini commenta a caldo la sentenza del Tribunale del Riesame che ha accolto le richieste della Procura e dato il via libera al sequestro dei fondi della Lega.

Salvini commenta a caldo la decisione del sequestro dei fondi della Lega

Dunque, il Tribunale del Riesame «dispone il sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta anche delle somme di denaro che sono state depositate o verranno depositate sui conti correnti e depositi bancari intestati o comunque riferibili alla Lega Nord, fino a concorrenza dell’importo di euro 48.969.617». È quanto conclude il pronunciamento del Tribunale del riesame, che l’AdnKronos ha potuto visionare, con cui oggi i giudici di Genova, hanno accolto il ricorso della Procura sul sequestro dei fondi della Lega. Era stata la Corte di Cassazione lo scorso aprile a rinviare al Riesame, dopo avere accolto la richiesta della Procura di poter sequestrare fondi del Carroccio, oltre a quelli già trovati. Ad oggi i fondi sequestrati ammontano a circa 3 milioni, mentre nelle casse del partito, secondo gli ultimi bilanci della Lega Nord, visionati dall’AdnKronos, sono 41.868,49 euro i fondi presenti nei conti del Carroccio, tra depositi bancari e postali. Bilancio d’esercizio 2017, che denuncia 1.151.960 euro di disavanzo. Ci sono invece 30.431,40 euro di liquidità disponibile nel primo bilancio del movimento politico confederale “Lega per Salvini Premier”, l’associazione politica sovranista voluta dal segretario della Lega Matteo Salvini alla fine dello scorso anno (nata il 10 novembre del 2017) che, per ora, coesiste con il movimento Lega Nord. Dunque, ci si chiede cosa accadrà da questo momento in poi. E se da un punto di vista legale, proceduralmente è plausibile ipotizzare che i difensori del Carroccio impugnino la decisione e ricorrano ancora in Cassazione, dal punto di vista strettamente partitico la questione è più complessa, e di fatto si snoda tra le due dichiarazioni riguardo il procedimento giudiziario rilasciate dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, qualche giorno fa e dal numero uno, Matteo Salvini, poco fa. E se il primo aveva paventato una imminente chiusura del partito, e con parole nette e inequivocabili, a Marina di Pietrasanta (Lucca), intervistato da Peter Gomez alla festa de Il Fatto quotidiano, aveva sostenuto che «se il tribunale del Riesame conferma la condanna, il 6 settembre il partito chiude», di diverso avviso Salvini che, ancora poco fa, rispondendo sulla vicenda relativa ai fondi della Lega, al termine della conferenza al Viminale in occasione dell’insediamento dell’Osservatorio per gli atti intimidatori contro gli amministratori locali, ha ribadito: «Facciano quello che credono: abbiano gli italiani con noi». E ancora: «Sono vicende del passato, io spero che la procura di Genova impegni il suo tempo sul disastro autostradale. Sono assolutamente tranquillo e sto attivamente lavorando sul tema dei migranti, i processi alla Storia non mi affascinano».

«Tanto gli italiani sono con noi», e non solo sui social: uno studio lo conferma

E che gli italiani siano con Salvini a maggioranza  lo confermano i social. In particolare, come spiega un servizio dedicato al gradimento degli elettori concentrato sul ministro degli Interni, «tre ragazzi hanno sviluppato un algoritmo in grado di calcolare il consenso di Salvini su Twitter analizzando i cinguetii contenenti hashtag a lui relativi. E se i sondaggi si trasformassero automaticamente in voti, allora Salvini potrebbe esultare». Non è un mistero, infatti, che il vicepremier abbia sul web un canale di comunicazione preferenziale con gli elettori e un “amore” corrisposto in corso con i social network –su Facebook ha oltre tre milioni di follower e più volte ha snobbato l’informazione “tradizionale” in favore della Rete – e che, come conferma anche l’analisi ripresa e approfondita dal quotidiano milanese, il numero uno del Carroccio sia «l’argomento del momento; attrae le persone a scrivere di lui, ha rubato la scena al Movimento Cinque Stelle, la stampa ne parla (bene o male) e lui monopolizza telegiornali e giornali, siti di opinione e non».  Bene, come ricorda il servizio dedicato all’algoritmo che quantifica il consenso di Salvini, «oggi è stato caricato online uno studio basato sull’Intelligenza Artificiale che potrebbe “dimostrare”, dati alla mano, il consenso che è in grado di raccogliere anche su Twitter. Mattia Manzati, Angelo Calabrò e Emiliano Negri, tre giovani imprenditori con base a Milano, hanno sviluppato un algoritmo in grado di calcolare quanti utenti (unici) sono a favore e quanti contrari al ministro dell’Interno». E i risultati sono incredibili: «Ad oggi – rivela allora l’analisi – su 75.006 tweet analizzati, con un indice di confidenza del 95,21%, il consenso del vicepremier su Twitter arriva oltre il 76%». Giudici permettendo…

Commenti

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  • Agostino 7 Settembre 2018

    Via dall`Italia i giudici zecche rosse, l`Italia agli Italiani veri

  • Giuseppe Tolu 6 Settembre 2018

    Colletta nazionale subito. Tranquillo Matteo, l’Italia è con te

  • Pino1° 6 Settembre 2018

    Questa magistratura va cancellata con chiesa cattolica al seguito e media corrotti per concludere !