Roma, benzina sul corpo del cognato per dargli fuoco: paura a Lunghezza

29 Set 2018 13:32 - di Liliana Giobbi

Una lite, l’ennesima. Contrasti che probabilmente andavano avanti da tempo. E alla fine, una tragedia evitata appena in tempo. È accaduto a Lunghezza, quartiere della periferie est di Roma. Una periferia che in meno di quarantott’ore ha fatto registrare l’aggressione di due rom a una ragazza alla stazione di Ponte di Nona; il tentativo da parte di un anziano di incendiare l’abitazione di Castelverde per contrasti con il nipote; e ora un tentato omicidio. Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, al culmine di una discussione P. C. si è allontanato per poi tornare nella casa di Lunghezza con una bottiglia di benzina che ha versato sul corpo e sul volto del cognato, nel tentativo di dargli fuoco. La lite è scoppiata a causa di una divergenza sulla ripartizione delle spese di casa. È stata la moglie del 42enne, spaventata, a chiamare la polizia, insieme ai vigili del fuoco, temendo che il marito potesse mettere in atto la minaccia di dar fuoco al fratello, nel frattempo scappato dall’abitazione. Gli agenti, intervenuti immediatamente, hanno trovato i due, in strada, ancora intenti a discutere. Sequestrati dalla Polizia Scientifica, oltre alla bottiglia, nella quale era stata versata la benzina, l’accendino con il quale P.C. voleva dar fuoco al cognato e i pantaloni indossati da quest’ultimo, intrisi del liquido infiammabile. Dopo essersi sincerati della condizione di salute della vittima, che ha rifiutato le cure mediche, i poliziotti hanno arrestato P.C.. Portato al carcere di Regina Coeli, dovrà rispondere di fronte alla autorità giudiziaria, di tentato omicidio.

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