Parla Tria: “Mai minacciato le dimissioni, necessarie le riforme di M5S e Lega”
La Nota di aggiornamento al Def punta a un obiettivo di crescita per il Paese all’1,6% per il prossimo anno e all’1,7% per il successivo, e mette in programma una discesa del peso del debito di un punto all’anno per i prossimi tre anni: “Non è una discesa forte ma è maggiore di quella realizzata negli ultimi anni”, spiega il ministro dell’Economia Giovanni Tria in una intervista al Sole 24 Ore in cui assicura che “non ho mai minacciato dimissioni”. Chiarisce che “la manovra non è sfida alla Ue, il giudizio sul 2,4% può cambiare”. “L’equilibrio e il pareggio di bilancio rimane un nostro obiettivo fondamentale”, aggiunge sottolineando che “il rilancio degli investimenti pubblici è fondamentale per recuperare il gap di crescita che ormai da dieci anni ci vede un punto sotto dalla media dell’Eurozona”. Nell’intervista Tria dettaglia gli obiettivi di crescita per il 2019 e gli anni successivi, e assicura che la manovra garantirà una discesa del debito anche grazie a una clausola di salvaguardia sulla spesa che impedirà aumenti ulteriori di deficit rispetto ai target: «Il mio auspicio – dice Tria – è che l’allarme rientri ora che spiegheremo la manovra che stiamo preparando, e gli strumenti che mette in campo per l’obiettivo centrale della crescita».
Per Tria le riforme volute da M5s e Lega sono necessarie: “Non avviare le riforme avrebbe finito per creare una prospettiva disastrosa: ancora bassa crescita, alta disoccupazione e difficoltà crescente a conciliare la discesa del debito con la stabilità sociale. Bisogna poi valutare che uno degli elementi di crescita è anche la stabilità politica. Aprire un conflitto su una manovra che avrebbe prodotto instabilità politica avrebbe determinato un trade off negativo”.