Manovra, Salvini: flat tax e legge Fornero? Qualcosa ci sarà, ma non tutto…
Nella prossima manovra ci sarà “l’avvio di quello che ci siamo impegnati a fare nei prossimi cinque anni, non ci sarà tutta la Flat tax, il reddito di cittadinanza e l’intervento sulla legge Fornero”. Lo dice Matteo Salvini, intervistato da Maria Latella a ’24Mattino’ su Radio 24.
Il leader della Lega ha spiegato: “Non posso pretendere che l’anno prossimo tutti paghino il 15% di tasse. Ma nella manovra ci sarà un primo passo e tanti italiani, tanti artigiani e tanti professionisti pagheranno meno tasse”. Proseguendo, Salvini si è scagliato contro i mercati: “Dubbi dei mercati? Saremo compresi dai fatti. Mi stupisce che non si apprezzi il fatto che manteniamo gli impegni espressi in campagna elettorale. In passato il Pd ha fatto quello che diceva l’Europa e gli italiani non stanno meglio e c’è più debito. Io voglio fare spesa utile, spero che rientri nei canoni europei”.
Sui vincoli imposti dall’Europa e sul possibile sforamento del tetto del 3% difeso dal ministro dell’Economia Tria, Salvini aveva già fornito una risposta: “Lo sfioreremo, senza superarlo”.
Di flat tax ha parlato anche il sottosegretario leghista alle Infrastrutture Armando Siri, intervenuto a ‘La Piazza’ – la tre giorni di dibattiti organizzata dal direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria Perrino a Ceglie Messapica. “La flat tax la realizzeremo in due esercizi a partire già dal prossimo anno” chiarisce il sottosegretario dettando l’agenda della sua rivoluzione fiscale. “Iniziamo dalle partite Iva e poi ci allargheremo alle famiglie” ha aggiunto. E la flat tax funzionerà secondo Siri “perché con la flat tax noi lavoriamo sulla domanda, facciamo cioè in modo che i cittadini, avendo più soldi in tasca, possano permettersi di fare più acquisti”. “Più soldi -ha evidenziato- significano più consumi, più consumi richiederanno da parte delle aziende più produzione per soddisfare quella maggiore domanda. E più produzione richiederà più occupazione e il circolo si ripeterà verso la crescita”.
Prima le famiglie che con un po di reddito in piu mandano avanti l’economia ,riduzione tempi di controllo per apparecchiature di sicurezza ascensori,caldaie ecc.ecc. no tax area pensionati al sud ,agevolare ritorno capitali dall’estero.
Aiutiamo prima le famiglie e gli impiegati abbassando l’IRPEF sugli stipendi. Solo così l’economia si mette in moto e gli Italiani spendono perché hanno più soldi in tasca. Certo anche che vanno abbassate le tasse sul costo del lavoro e sulle imprese. Sbrigatevi, sforate il 3% perché abbiamo bisogno di spendere in deficit per dare all’Italia oltre che benessere ai propri Cittadini, strade, ponti, porti aeroporti, dighe e controlli sul territorio dal punto di vista idro geologico e sismico. Queste sono le vere spese da sostenere a da fare. Tutto il resto è solo speculazione spreed, mercati , economisti imbroglioni di sinistra vari ,che ci dicono tutto e il contrario di tutto. La ricetta è fare più spesa produttiva, ridurre le tasse, cre4are lavoro per i giovani Italiani, lavoro vero e occupazione stabile. Stop!!!!! Tutto il resto sono solo chiacchiere. Dimenticavo, la PACE FISCALE VA FATTO SUBITO, ALTRO CHE CAMBIARLA O PEGGIO RINVIARLA.
si è vero il circolo virtuoso
ma se si parte, come al solito dalle imprese “si buca” di brutto
gli imprenditori hanno un piccolo coefficente/una più lieve correlazione fra la propenzione al consumo
e gli incrementi di disponibilità…
tanto per capirci
se al Berlusca tu dai un mione di euro in più…
non sa neanche di averlo, non sa cosa farne ed è molto ma molto probabile che quel milione ulteriore non verrà speso
immaginiamo, per assurdo, di dare invece 100 mila euro ad ogni cittadino…
sarebbero spesi quasi tutti in brevissimo tempo facendo volare la nostra economia…
capito perchè non si dovrebbe cominciare con la categoria imprenditoriale
ma con le famiglie???
Speriamo di non aver buttato all’aria le enormi possibilità di cambiare davvero questo paese…