La Lega pagherà i 49 milioni a rate? Salvini non ci pensa proprio: «Non ho soldi»
I legali della Lega, per districare la matassa del maxisequestro di 49 milioni di euro confermato dal tribunale del Riesame, starebbero valutando l’ipotesi di una trattativa con la Procura di Genova per rateizzare l’importo. Proprio così, comode rate (con interessi?) come farebbe un privato cittadino. L’escamotage viene riportato da La Stampa di Torino con un articolo a firma di Matteo Indice che ricostruisce la possibile exit strategy del Carroccio per uscire dal cul de sac e congelare l’esecuzione della sentenza di giovedì scorso. Si tratterebbe di un prelievo “graduale” per consentire alla Lega di proseguire le proprie attività. Sarebbe stato proprio questo l’oggetto dell’incontro tra i magistrati genovesi e i legali del Carroccio avvenuto al nono piano di palazzo di giustizia al termine del quale – sempre secondo la ricostruzione del quotidiano – gli avvocati Giovanni Ponti e Roberto Zingari sarebbero andati nella sede di via Bellerio per sottoporre questa formila ai vertici della Lega. Ma è un’ipotesi rifiutata categoricamente da Matteo Salvini che risponde: «Non ho soldi come posso rateizzare quello che non ho?». Il ministro dell’Interno ha anche aggiunto che il sequestro preventivo è «molto bizzarro» ribadendo che la Lega è «innocente fino a prova contraria».
Silvia : NO, NON si può avere fiducia nella magistratura, Prima fregano tutti suoi soldi ed ora la lega deve pagare?
Non c’è nessuno al di sopra della legge salvo chi può applicarla in base alle proprie convinzioni politiche.
Sì può avere fiducia nella magistratura?
Adesso la cosiddetta magistratura rossa si è inventata il sequestro dei rimborsi elettorali della Lega ancora prima ancora del terzo grado di giudizio per Bossi e Belsito. Ma qualche anno fa, all’ex presidente della provincia di Milano, il comunista Penati fecero andare in prescrizione ben 5 capi di imputazione per malversazione (aveva regalato per pochi euri alla famiglia Gavio una parte consistente di azioni della società Milano-Serravalle) Così ancora una volta i comunismi grazie ai magistrati di Milano hanno potuto farla franca. Ricordatelo ai vostri amici, non esiste solo il caso Lusi ma anche il caso Penati ( allora anche capo di gabinetto di Bersani)