Diciotti, Conte a muso duro: «Senza l’Italia ci sarebbero stati molti morti» (video)
Il premier Conte è al Senato per l’informativa sul caso della nave Diciotti, caso che vede indagato il ministro degli Interni Salvini. Il comportamento dell’Italia è stato ineccepibile. Il suo è un intervento duro e senza sfumature quando afferma che gli «elementi illustrati ci inducono a concludere che senza l’intervento concreto e diretto della Guardia Costiera italiana, molte di queste persone sarebbero morte». Le operazioni italiane sulla nave Diciotti «hanno inteso sempre privilegiare la salvaguardia delle vite umane e della dignità delle persone, coniugando tale intendimento con l’altrettanto necessario rispetto degli obblighi derivanti dalla vigente normativa internazionale e convenzionale sul salvataggio in mare e sul diritto d’asilo dei migranti».
«Constatata l‘inerzia delle autorità Sar maltesi, il Comando Generale delle Capitanerie valutava come probabile la necessità di un intervento di soccorso per trasferire su altra unità tutti gli occupanti, o quantomeno una parte di essi, per alleggerire il barcone una volta che fosse entrato nell’area di responsabilità nazional». Nel ripercorrere la vicenda della nave, il premier ha anche sottolineato come fossero «le imbarcazioni maltesi sostanzialmente ad ‘indicare’ la rotta ai migranti». In un secondo passaggio il premier Conte non le manda a dire all’Unione europea:« La vicenda della nave Diciotti non è stata una bella pagina per l’Europa: che ha perso l’occasione per dare concretezza a quei principi di solidarietà e responsabilità che vengono costantemente evocati come valori fondamentali dell’ordinamento europeo». L’Europa deve rendersi conto che «Quello che è cambiato rispetto al passato è che l’Italia non è più disponibile ad accogliere indiscriminatamente i migranti, contribuendo seppure involontariamente a incrementare il traffico di esseri umani e supplendo alla responsabilità che spetta all’Unione europea, ottundendo il vincolo di solidarietà che grava su ciascuno Stato membro». Il presidente del Consiglio ha concluso l’informativa sulla nave Diciotti in Aula al Senato, rimarcando che «il governo italiano si è fatto promotore di una insistita iniziativa volta a sollecitare le istituzioni europee affinché vengano tempestivamente attuate le conclusioni adottate all’esito del Consiglio europeo dello scorso fine giugno. Il governo italiano sta ribadendo agli altri Stati membri dell’Ue e alle Istituzioni europee la ferma convinzione che sia improcrastinabile l’avvio della definizione di un meccanismo stabile e sostenibile per la gestione complessiva delle fasi di sbarco, redistribuzione, rimpatrio». Risultati? «Stiamo registrando segnali di avvicinamento – ha sottolineato Conte – nel segno di una comune consapevolezza degli Stati membri che se non si lavorasse ad un simile meccanismo non solo non si darebbe coerente attuazione alle decisioni prese all’ultimo Consiglio Europeo, ma si verrebbe meno all’impegno alla solidarietà e all’equa ripartizione di responsabilità previsto dal Trattato per il Funzionamento dell’Unione Europea (art. 80)»
Dovrebbero rimanere nei loro Paesi e combattere per migliorarlo e non venire in Occidente a scombussolare la nostra cultura e le nostri tradizioni.
Mi auguro che il caso “diciotti” rimanga un caso isolato, anzi che non capiti più! La ns. Guardia Costiera deve limitarsi al pattugliamento delle acque di competenza dell’Italia e basta.
D’accordo con Silvia
Non si potrebbero aiutare a casa loro, senza dover affrontare viaggi e pericoli? Ma esiste solo l’Italia per accoglierli?
ma sapete cosa vi dico …proprio fuori dai denti a costo di alzare un vespaio della madonna??!!! a me non me ne gfrega una mazza , se rischiano di morire venendo in barconio fatiscenti , vuol dire che probabilmente dove stanno rischierebbero altrettanto se non peggio ed allora che rischino pure ma se non vengono a rompere meglio sarebbe basta ora sono troppi anche do0nne e bambinoi troppi troppi troppi … portiamo aiuti e non interessi di nazioni senza scupoli (vedesi UK e Francia ed UISA) nei loro paesi…