Detenuta killer dei figli, Bonafede sceglie la linea dura: sospesi i vertici di Rebibbia femminile

19 Set 2018 11:48 - di Lorenza Mariani

Delitto e castigo: a 24 ore dalla tragedia consumatasi ieri nel braccio femminile del carcere romano di Rebibbia, dove una detenuta tedesca in carcere da un mese e che non aveva dato fin qui segni di squilibrio, ha scaraventato giù dalle scale i suoi due figli piccoli, uccidendo la bimba di 3 mesi e ferendo gravemente il primogenito di 3 anni, oggi è il giorno dei provvedimenti che seguono l’indagine ministeriale aperta ieri dal ministro Bonafede sulla drammatica vicenda: e da quanto si apprende, il titolare del dicastero di via Arenula ha optato per la linea dura…

Detenuta killer, il dramma di Rebibbia il giorno dopo: la linea dura di Bonafede

Dopo il dramma della morte della figlioletta di 3 mesi, e del serio danno cerebrale provocato al figlio di 3 anni e riscontrato dai medici del Bambin Gesù (dove il piccolo è stato ricoverato), la mamma killer detenuta a Rebibbia per questioni di droga tace e il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha sospeso la direttrice e la vicedirettrice della sezione femminile del carcere, insieme al vice-comandante del reparto di Polizia Penitenziaria. Linea dura, insomma: e c’è di più. Nel dettaglio, informa una nota del ministero della Giustizia, la sospensione decisa dal guardasigilli riguarda «il direttore della casa circondariale femminile di Roma-Rebibbia, Ida Del Grosso, la sua vice, Gabriella Pedote, e il vice-comandante del reparto di Polizia penitenziaria, Antonella Proietti». E ancora: «I provvedimenti – informa sempre la nota diramata da via Arenula – sono stati adottati dal capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, Francesco Basentini. Da ieri, inoltre, è in corso un accertamento ispettivo da parte del Dap».

Per il piccolo ricoverato, avviata la procedura di accertamento di morte cerebrale

L’inchiesta ministeriale va avanti, dunque: e intanto, mentre sul fronte prettamente investigativo e umano della vicenda, si sta cercando di capire cosa possa aver scatenato la furia della donna, divenuta nel giro di pochi, terrificanti istanti, l’assassina dei propri figli, si apprende di un ulteriore aggravarsi del bilancio della tragedia avvenuta al nido del carcere di Rebibbia: per il bambino di 3 anni, scagliato dalla mamma giù per le scale e ricoverato all’ospedale pediatrico Bambino Gesù, è in programma l’avvio della procedura di accertamento di morte cerebrale. «Le condizioni del bimbo – si legge nell’odierno bollettino medico dell’ospedale – sono purtroppo gravissime. Le ultime indagini necessarie per la valutazione del quadro clinico hanno confermato la condizione di coma areflessico con elettroencefalogramma isoelettrico. Prosegue supporto rianimatorio avanzato. È in programma l’avvio della procedura di accertamento di morte cerebrale».

 

 

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