Campagna elettorale di sangue in Brasile: accoltellato il candidato della destra (video)
Il candidato della destra alle presidenziali in Brasile, Jair Bolsonaro, è stato accoltellato durante un comizio elettorale. Bolsonaro, che è in testa in vista del voto del 7 ottobre, si trova ora in condizioni definite dai medici «delicate e gravi», ma «stabili». Non è dunque più in pericolo di vita, sebbene l’attentato sia stato, secondo quanto riferito dai sanitari, «potenzialmente mortale». Per l’aggressione è stato fermato il quarantenne Adelio Obispo de Olivera, messo in salvo dalla polizia da un tentativo di linciaggio da parte della folla presente.
Bolsonaro è stato accoltellato mentre svolgeva un comizio a Juiz de Fora, nello Stato sudorientale del Brasile di Minas Gerais. Soccorso immediatamente, è stato operato d’urgenza all’intestino per una ferita «profonda». Dopo l’intervento, durato due ore, è stato trasferito in terapia intensiva e dovrà rimanere in ospedale per almeno 7-10 giorni. Inizialmente il figlio Flavio aveva parlato di una ferita «solo superficiale», ma immediatamente dopo la situazione è apparsa in tutta la sua gravità. «Purtroppo era più grave di quanto ci si aspettasse. Ha perso tanto sangue, è arrivato in ospedale quasi morto. Le sue condizioni ora sembrano essersi stabilizzate. Pregate per favore!», ha poi precisato su Twitter il figlio del candidato.
L’attentato, le cui motivazioni secondo le autorità restano da chiarire, scuote una campagna elettorale già complessa e segnata dalla sospensione della candidatura dell’ex presidente Lula da Silva. In carcere per corruzione, Lula è stato dichiarato incandidabile dal Tribunale supremo elettorale, ma ha fatto ricorso davanti alla Corte suprema. A Bolsonaro, 63 anni, ampiamente favorito nei sondaggi e in costante crescita, è arrivata la solidarietà del presidente in carica, Michel Temer, dell’ex presidente Dilma Rousseff e di Fernando Haddad, il candidato che dovrebbe sostituire Lula nel caso in cui ne fosse confermata l’incandidabilità.