Volano gli Usa del “fascistone” Trump: boom dell’economia, sinistri in lutto
Vola l’economia Usa del “fascistone” Donald Trump, malgrado il protezionismo, i dazi, i “migranti”, e tutte le altre fake targate sinistra. Il pil degli Stati Uniti è cresciuto a un tasso del 4,2% nel secondo trimestre del 2018. Sono i dati della seconda lettura dell’istituto nazionale di statistica. Il dato è sopra le attese e segna la maggior espansione economica dal terzo trimestre 2014. Nel primo trimestre il pil era cresciuto del 2,2%. Trump non ha commentato i dati ma continua a trattare con vari Paesi per rafforzare l’interscambio internazionale. Trump dichiara infatti che i negoziati sul commercio col Canada procedono “molto bene” e aggiunge di sperare che possano concludersi entro la scadenza da lui fissata di questo venerdì. “Penso che il Canada voglia raggiungere un accordo”, ha detto alla Casa Bianca, anche se non ha escluso la possibilità che alla fine l’intesa non arrivi. Il presidente americano ha detto anche di aver parlato al telefono con il primo ministro canadese Justin Trudeau. “È stato gentilissimo, non potrebbe essere stato più gentile”, ha detto Trump di Trudeau. Ma su certe cose la Casa Bianca non cede: “Usciremo dalla Wto se non ci tratta meglio”. È la minaccia lanciata dal presidente degli Stati Uniti che sta prendendo in considerazione la possibilità di ritirare il suo Paese dall’Organizzazione mondiale del commercio se questa non dovesse modificare atteggiamento nei confronti dell’America. In una intervista concessa a Bloomberg News e condotta alla Casa Bianca, il presidente americano, che aveva già criticato l’organizzazione in precedenza, ha ribadito che il Wto ha trattato il suo Paese “molto male”. “Se non cambiano, ritirerò gli Usa dal Wto”, ha ribadito. Trump si è poi scagliato contro l’Unione Europea che, sul fronte commerciale “è quasi cattiva come la Cina, solo più piccola”. Il presidente nell’intervista ha quindi spiegato di aver respinto l’offerta dall’Ue per azzerare i dazi sulle auto perché “non era abbastanza buona”. La bocciatura di Trump all’Europa segue i toni più distensivi usati solo poche ore prima dalla commissaria al commercio Ue, Cecilia Malmstroem, secondo la quale i colloqui fra Washington e Bruxelles proseguono per “esplorare le possibilità di un accordo commerciale sui beni industriali, per cui l’Ue è pronta ad azzerare le tariffe sulle auto se gli Stati Uniti faranno lo stesso”.
Copiare qualche cosa da loro no eh?
In questo periodo si leggono commenti sbalorditivi, anche scritti dai cosiddetti “specialisti”, commenti in cui ci si stupisce che Trump faccia gli interessi degli americani… Posso capire il semplice rammaricarsi, nel caso in cui certe decisioni trumpiane siano (potenzialmente) in conflitto con gli interessi italiani, ma non capisco lo stupore: perché Trump non dovrebbe perseguire il bene dei propri connazionali? Decenni di cultura globalista e di ipocrisia a questo ci hanno ridotto: ci pare strano un governante che fa l’interesse dei propri governati.