Toninelli: con il governo D’Alema nel 1999 ha inizio il grande banchetto sull’asfalto

27 Ago 2018 15:52 - di Redazione

Invoca trasparenza sulla gestione di Autostrade il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli davanti alle commissioni riunite Ambiente di Camera e Senato, riferendo sul crollo del Ponte Morandi. E afferma di apprezzare la mossa della società che ha spontaneamente pubblicato la convenzione.

Tuttavia, avvisa il ministro, “questo governo farà di tutto per rivedere integralmente il sistema delle concessioni e degli obblighi convenzionali, valutando di volta in volta se l’interesse pubblico sia meglio tutelato da forme di nazionalizzazione oppure dalla rinegoziazione dei contratti in essere in modo che siano meno sbilanciati a favore dei concessionari”. E il ministro intende muoversi subito: “A partire da settembre, convocherò tutti i concessionari delle infrastrutture, chiedendo un programma dettagliato degli interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione, con specifica quantificazione delle risorse destinate a realizzare un programma di riammodernamento delle infrastrutture destinando. Ad esso dovranno essere corrisposte risorse adeguate agli utili che esse ricavano dalla gestione”.

Anche i mancati investimenti di Autostrade, a fronte dei profitti ricavati, sono stati al centro dell’intervento di Toninelli:  “Secondo la maggior parte degli economisti, il capitale investito risultava già ammortizzato e remunerato alla fine degli anni Novanta e dunque i pedaggi oggi avrebbero potuto e dovrebbero essere drasticamente ridotti”. Quindi ha sottolineato che “ci portiamo dietro sei tipi di convenzione, sei sistemi tariffari con due gruppi che fanno la parte del leone. Atlantia (3.020 km gestiti), che comprende Autostrada per l’Italia (2.857 km gestiti) e che controlla sostanzialmente circa metà della rete a pedaggio; e poi il gruppo Gavio (1.212,1 km), che ne controlla il 20%”. La convenzione di concessione con Autostrade per l’Italia, rileva il ministro, “è stata sottoscritta in data 4 agosto 1997 e ha fissato la scadenza della concessione al 31 dicembre 2038. Poi ci sono state le successive integrazioni sulle quali andiamo in dettaglio più avanti. Ma l’anno della grande privatizzazione è il 1999. Con il governo D’Alema – sottolinea Toninelli- inizia l’immenso business dell’asfalto per i privati. I giornali dell’epoca parlarono di ‘volata in solitaria di Benetton’ per prendersi il 30% di Autostrade dall’Iri. Il grande banchetto, tutto secondo le regole, precisiamolo, poteva avere inizio. Stiamo infatti parlando di manufatti infrastrutturali costruiti per la gran parte tra gli anni Sessanta e Settanta”.

“Vogliamo – ha concluso il ministro – che Genova torni alla sua quotidianità. E vogliamo anche Giustizia. Il governo sente in modo profondo l’importanza di questa missione e andrà avanti compatto finché i diritti dei cittadini non torneranno a essere anteposti agli interessi privati. Come è d’obbligo per ogni governo che voglia tenere fede al mandato politico ricevuto, per il tramite del Parlamento dal popolo sovrano”.

Commenti

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  • Alf 28 Agosto 2018

    Non sono del M5S ma in questo caso apprezzo la correttezza e l’onestà di Toninelli, Bravo!

  • Mauro Garlaschelli 27 Agosto 2018

    …anche ‘sto ragazzo mi sembra molto corretto moralmente e…politicamente… ma nn divento del M5S… sono sempre di FdI… solo cònstato l’onestà verso IL POPOLO ITALIANO…

  • Pino1° 27 Agosto 2018

    Ministro Toninelli, siccome d’Alema ci costo’ insieme al prof. Sottile una grandinata di tasse e percentuali maggiorate ci faccia e SI faccia il dono di farci sapere chi è quello spocchioso di Massimo!
    Pubblichi tutto sul sito del ministero (magari con la parte riservata che induce a tracciare la contabilità )