Nordio smonta le accuse a Salvini. L’indagine di Patronaggio è paradossale

27 Ago 2018 15:30 - di Elsa Corsini

L’ex pm Carlo Nordio, magistrato di lungo corso che negli anni ’80 condusse le indagini sulla Brigate rosse e sui sequestri di persona e si occupò a lungo di Tangentopoli, dalle colonne del Messaggero tira le orecchie a Luigi Patronaggio, il pm che ha firmato l’atto di accusa a Matteo Salvini per la vicenda Diciotti. E mette in guardia dal rischio che le procure travalichino il proprio confine e influenzino, o pretendano di imporre, le scelte politiche sull’immigrazione.

Nordio smonta le accuse contro Salvini

Per prima cosa Nordio fa notare che l’apertura delle indagini, arrivata dopo la deposizione dei funzionari del Viminale ascoltati a Roma dal procuratore di Agrigento, sarebbe dovuta rimanere segreta, come tutta l’indagine. «Non vorremmo – scrive Nordio sul quotidiano romano – che si ripetesse la storia di Berlusconi cui l’informazione di garanzia fu notificata a mezzo stampa, senza che nessuno abbia mai individuato il responsabile». Inoltre manca un atto formale e scritto della decisione di Salvini di non far sbarcare i migranti, nell’individuazione del porto di approdo e della ragione della sosta a Catania, visto che l’ordine, stando alle testimonianze, sarebbe arrivato per telefono. «In assenza di un documento ufficiale – spiega – è quasi impossibile ricostruire la decisione ministeriale, il suo contenuto e il suo iter formativo». Un altro aspetto ambiguo è quello della competenza. «L’indagine preliminare – scrive Nordio – è ovviamente attribuzione del Tribunale dei Ministri, e pare che sia già stata avviata la procedura di trasmissione del fascicolo. Ma il mittente dev’essere la Procura Distrettuale competente: che è Catania o Palermo? Mah!». Poi smonta una per una le ipotesi di reato contestate al vicepremier leghista: sequestro di persona, arresto illeagare e abuso d’ufficio. L’arresto illegale presuppone, appunto, un arresto in senso tecnico,« e qui pare invece che non sia stato arrestato nessuno. Quanto al sequestro di persona, se Catania era solo un porto di transito, il problema ovviamente non si pone. Se invece era quello di approdo, è valutazione discrezionale del ministro decidere se uno sbarco sia compatibile con l’ordine pubblico. «Contestare un sequestro di persona, che per definizione dev’esser illegale, a un ministro che – con tutte le legittime critiche etiche e politiche – fa il suo mestiere, è dunque un paradosso». Resta l’abuso di ufficio, «cui prudentemente è ricorsa la Procura come rete di protezione per eventuali derubricazioni delle ipotesi precedenti. Ma è un reato così vago e fumoso che è ben difficile provarne la commissione».

Le procure restino fuori dalle scelte della politica

Per finire Nordio affronta le conseguenze politiche dell’inchiesta. Al netto del giudizio sull’operato di Salvini, spiega l’ex giudice, il fatto che si prospetti, anche solo astrattamente, «una sua “delegittimazione” o un suo allontanamento per un’iscrizione nel registro degli indagati è una stupidaggine così colossale che, se non vivessimo in Italia, non varrebbe nemmeno la pena di parlarne». Le iniziative di questi giorni – è la conclusione del lungo intervento di Nordio – «rischiano di generare pericolose interferenze della magistratura nella delicatissima gestione di un fenomeno che può essere affrontato solo con gli strumenti della politica, preferibilmente in un contesto europeo o addirittura mondiale. L’idea che le Procure possano intervenire nelle scelte migratorie è non solo bizzarra, ma irrazionale e ingestibile».

Commenti

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  • Antonio P. 30 Agosto 2018

    La mia soluzione al riguardo anche se a qualcuno non potrà piacere.
    La vera riforma della Giustizia: la Magistratura deve essere libera, imparziale ed indipendente, apolitica ed apartitica sotto giuramento, il magistrato deve essere eletto dal popolo in nome del quale giudica con carica di cinque anni rinnovabile. Quanto avremo raggiunto questo livello, allora significa che ci troviamo in una vera democrazia.

  • ubaldo nannucci 29 Agosto 2018

    analisi lucida e inieccepibile, in piena coerenza con le riserve che ho pubblicato sula Fatto di ieri.
    ubaldo nannucci

  • carlo 28 Agosto 2018

    Il giudice che ha indagato salvino e proprio del PD non sapendo che il PD presto sparirà dalla politica

  • Alf 28 Agosto 2018

    Grande Nordio, è lui che dovrebbe presiedere il CSM! Una riforma della Giustizia appare inevitabile, se così non fosse qualsiasi giudice potrebbe sovvertire il potere costituito dello Stato, indagando chicchessia anche per una stupidaggine.

  • nn 28 Agosto 2018

    Il giudice xy che intende perseguire SALVINI per aver fatto gli interessi dei suoi elettori, dovrebbe essere licenziato

  • Mauro Garlaschelli 27 Agosto 2018

    …GRANDE UOMO… VERO MAGISTRATO…INDIPENDENTE…

  • Giuseppe Tolu 27 Agosto 2018

    Meno male qualcuno a favore, e che diamine!

  • Pino1° 27 Agosto 2018

    Fino a prima degli anni settanta/settantacinque la magistratura italiana lavorava bene e, tanto, figlia nipote e tesoriera di una grandissima tradizione, risalente al diritto romano, che aveva ricevuto e curato attentamente ! Ora poche righe vergate da un Magistrato smantellano quell’ im-peto scritto facendo un’indagine di tal basso livello da essere un’esempio di scuola di tutto quanto non debba essere fatto! Non molte preoccupazioni, sapendo quanto il tribunale dei ministri avrebbe messo in luce e sotto terra ma: Due le più rilevanti considerazioni di Nordio e tutte attinenti la sfera dell’autonomia della politica
    – (( rischiano di generare pericolose interferenze della magistratura ))- -((l’idea che le Procure possano intervenire nelle scelte migratorie -bizzarra-irrazionale-ingestibile))-
    Queste le motivazioni che fanno sentire la impellente necessità di ricondurre nel solco e nei limiti invalicabili nei confronti della politica ! Ad ognuno il suo mestiere ! Nell’aria la percezione che questa cavolata costerà cara alla macchina , non sempre solare, della magistratura ! Mettere mano !!!!!

    • Emilio 28 Agosto 2018

      D’accordissimo

    • 28 Agosto 2018

      Condivido e esprimo i miei più vivi complimenti per la chiarezza delle problematiche in Italia.

  • Francesco Ciccarelli 27 Agosto 2018

    I Magistrati hanno violato più volte la separazione dei poteri: hanno iniziato Borrelli e i suoi colleghi di Milano, che hanno distrutto partiti storici (per favorire Governi monocolore di sinistra?), di recente ci sono state le sentenze sull’eutanasia e sulle adozioni omosessuali, in assenza di apposite leggi parlamentari!

  • Carlo fulco 27 Agosto 2018

    Ben detto.