Milano, rubarono in casa dei genitori di Salvini, presi: sono 5 stranieri

30 Ago 2018 13:00 - di Martino Della Costa

Sono una banda di professionisti del furto in appartamento: Sono cinque georgiani e in base a quanto riferito dagli agenti della Mobile che che li hanno individuati, intercettati e catturati, stavano preparando la fuga dall’Italia. Ora, i presunti responsabili della razzia in casa dei genitori di Matteo Salvini avvenuta a ferragosto, dovranno rispondere di quanto addebitato da subito alla “banda della colla”: così era stato immediatamente ribattezzato il gruppo di scassinatori particolarmente abile nel forzare le serrature, anche le più sofisticate, senza provocare praticamente vistosi danni alle porte.

Presi i ladri che rubarono in casa dei genitori di Salvini

Dunque, sono cinque giovani di nazionalità georgiana gli esperti scassinatori presunti responsabili del furto avvenuto nella notte tra il 14 e il 15 agosto scorso, in casa dei genitori del vicepremier Matteo Salvini, a Milano. Secondo gli investigatori, i cinque, di età compresa tra i 26 e i 34 anni, uno dei quali con precedenti specifici, farebbero parte di un gruppo specializzato in furti “mordi-e-fuggi”, commessi in svariati Paesi europei. Nell’alloggio che avevano scelto come covo, “guarda caso” in una zona attigua a quella dei palazzi svaligiati, oltre a varia refurtiva, sono state trovate carte d’imbarco e prenotazioni aeree con date ravvicinate tra l’arrivo e la ripartenza. Particolare che ha indotto gli inquirenti al lavoro sul caso a evitare la possibile fuga all’estero della banda, accelerando i tempi del fermo.

Il furto nella notte a cavallo del Ferragosto

Come noto, la casa milanese dei genitori del ministro dell’Interno – in zona Primaticcio-Giambellino – era stata svaligiata nella notte tra il 14 e il 15 agosto, quando i suoi inquilini era fuori per qualche giorno di vacanza. L’appartamento era stato saccheggiato completamente: addirittura i ladri erano riusciti a smurare una cassaforte, chiaramente aperta e svuotata. Probabilmente i rapinatori non erano a conoscenza del fatto che l’appartamento da loro preso di mira fosse quello dei genitori del ministro dell’Interno, non contenti, però, hanno fatto visita anche alla casa sita al piano di sopra, regolarmente depredata.

Come si è arrivati al fermo della “banda della colla”

Lavori facili, per gli esperti scassinatori, soprattutto in considerazione del fatto che il palazzo era semi-vuoti dato il periodo di ferie estive. Esperti, ma non imprendibili evidentemente, i  5 georgiani della “banda della colla”, sono stati individuati probabilmente anche grazie alle impronte e alle immagini delle telecamere di sorveglianza passate al setaccio. secondo quanto riferito dal sito de la Repubblica in queste ore, dunque, «gli agenti avevano inizialmente identificato e arrestato due dei georgiani, uno dei quali con precedenti. Poi li avevano rilasciati, e pedinandoli erano arrivati agli altri tre componenti della banda. Tutti con le valigie pronte. Le perquisizioni successive hanno portato al ritrovamento di una consistente somma di denaro, gioielli, oggetti in oro e diversi strumenti per lo scasso»: ferri del mestiere che dovranno essere archiviati, si spera per un bel po’.

 

 

Commenti

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  • Giuseppe Forconi 31 Agosto 2018

    Spiegate…… presi con attrezzatura da scasso, cioe’ autentici ferri del mestiere di naturale materiale ferroso, quindi, materiale che avrebbe fatto scattare i sistemi di sicurezza aeroportuali ( trattandosi di individui i possesso di biglietti aerei per il viaggio di rientro……e carte d’imbarco …….. c’e’ qualche cosa che non quadra, vero?????????????????