Leva obbligatoria? Un coro di no, ma La Russa perfeziona l’idea di Salvini
No alla reintroduzione della leva obbligatoria, anche perché non sarebbe un modo per educare i nostri giovani alla riscoperta del senso del dovere. La proposta rilanciata anche ieri dal ministro dell’Interno e segretario della Lega, Matteo Salvini, finora sembra riscuotere più pareri contrari che favorevoli, stando almeno al sondaggio lanciato via Twitter dallo stesso leader del Carroccio. “All’amico Salvini ricordo che esiste già, per una legge voluta da me da ministro della Difesa del governo Berlusconi, la possibilità di far vivere ai giovani che lo desiderano, la vita militare per tre settimane. Prima di discutere di leva obbligatoria il governo potrebbe tornare a finanziare questa legge che la sinistra ha smesso di utilizzare e far partire subito con poca spesa qualche migliaio di giovani entusiasti di quella che fu definita la mini naja“. Lo spiega Ignazio La Russa, di Fratelli d’Italia, vicepresidente del Senato. “Avrò poi modo di illustrare a lui e a Giorgetti – aggiunge – le eventuali future modifiche da me proposte per allungare a 40 giorni (magari da svolgere durante le vacanze estive) e rendere, con crediti e incentivi, la partecipazione molto appetibile ai giovani. Mai però in forma obbligatoria che sappiamo crea in molti solo disamore se non peggio”. Contraria anche Forza italia: ”Giusto proporre ai giovani valori e buoni esempi, assurdo riproporre leva obbligatoria militare o civile. Una tesi che non passerà mai. Dannosa per la Difesa e per i giovani. Usare la scuola per una buona educazione, civica e patriottica, aiutare il volontariato, senza obblighi”. Lo scrive in un tweet il senatore Maurizio Gasparri. E il dibattito non è solo italiano: “Per rispondere a sfide di sicurezza sempre più sofisticate abbiamo bisogno di militari esperti, con il massimo dell’addestramento e della motivazione, dei veri professionisti”. Così Ursula von der Leyen, ministro della Difesa tedesca, si dice contraria alla reintroduzione della leva militare obbligatoria, posizione sostenuta invece da una parte del suo partito, la Cdu di Angela Merkel. Alla Bild, von der Leyen ha spiegato che le sfide militari di oggi comprendono “attacchi cibernetici, guerre ibride, minacce asimmetriche dei terroristi, operazioni di stabilizzazione in Paesi pericolosi come il Mali e l’Iraq per evitare che precipitino nel caos e nella violenza”. La ministra della Difesa, comunque, sottolinea come sia importante il dibattito avviato anche in Germania sulla questione, per attirare l’attenzione sull’importanza del servizio militare. “Invece di tornare alla leva obbligatoria io vorrei vedere più investimenti e riconoscimenti da parte della società per le nostre donne e uomini in divisa che rischiano la vita per la nostra libertà”, ha detto.
Sto concordando con Salvini su tutto e spero di continuare così perchè lo ritengo un politico capace, avveduto e soprattutto di buon senso. Per questo secondo me farebbe bene a non porre adesso il problema della naja obbligatoria, ben altri problemi incombono!
Ma va la, con un popolo di cagoni e magnoni come l’attuale gioventu’ ben pompata dai vecchi genitori e nonni cotti comunisti…. la disciplina fa pura. Vediamo che faccia farete quando ( speriamo mai ) vi troverete difronte ad un possibile nemico ( che purtroppo gia’ e’ in casa )….. cosa gli direte ?? Non so’ come spararvi non ho voluto che me lo insegnassero. Bravi , veramente bravi. Dite sempre di NO a tutto quello che non vi piace, mammoni, a trent’anni e piu’ state ancora a casa attaccati alle gonne di mamma, fate pieta’.
carissimo La tussa con tre settimane imapreranno solo a lavare le pentole. che ne dici di 6 mesi di CAR duro cosi davvere imparano a vivere. e non solo i volontari ma l’obligo di leva e basta,anche perche se succederebbe una guerra cosa molto vivina li sichimano lo stesso i ragazzi e poi un corri corri per addestrarli no grazie . la ministra della difesa in una guerra non ci sono solo i profesionisti ma anche i soldati semplici. dovrebbe anche lei fare un po di leva e capire come funziona un esercito.
Le impronte digitali con le dita annerite, i capelli a zero, visita medica da girone infernale, docce per modo di dire, il vestiario incomprensibile ai più, lo sbandamento per trovare la propria collocazione rispetto al plotone, dover necessariamente entrare in contatto con gente che non avresti avvicinato mai comunque ! Bell’impegno ! Poi, polivalente con accompagnamento di crolli di molti, incomprensibili e veloce lo stabilirsi dei ruoli, degli aiuti a chi ne aveva bisogno, anche della famosa lettera alla fidanzata, già perché a dirla così sembra il secolo scorso mentre s’era nei cinquanta! Molte cose apparentemente inutili trovarono motivazioni, sorsero conoscenze e qualche amicizia ed i caratteri di taluni che sembravano spacca-montagne divennero ‘normali’ ! La comunità forzata migliorò molti, compreso me !
Troppo lunga la leva e sopratutto senza obbiettivi, statica, con ‘comandi e superiori’ anche di alto grado dalle doti insignificanti, e l’inedia uccideva i giorni. Tre/quattro mesi lavorando duro, allora si, ci sarebbe positiva traccia !
Se non proprio la leva militare almeno un periodo, ad esempio, nella protezione civile o seri corsi di pronto soccorso non guasterebbero.
Concordo