Dispositivo salva-bebè: Fratelli d’Italia fa accelerare l’iter della legge

2 Ago 2018 14:21 - di Redazione

«Oggi abbiamo fatto un importante passo avanti per arrivare prima della pausa estiva, all’approvazione della legge Meloni, un importante atto di civiltà che consentirà all’Italia di essere il primo Stato al mondo ad adottare una normativa in materia e di avere in commercio per la prossima estate i dispositivi salva-bebè». Lo dichiarano in una nota congiunta i deputati di Fratelli d’Italia Carlo Fidanza e Mauro Rotelli, commentando la notizia che la commissione Trasporti «ha adottato in linea di principio» gli emendamenti dei relatori Fidanza e Elena Murelli (Lega) alla legge Meloni sull’obbligo di introduzione di dispositivi di allarme anti-abbandono sui seggiolini auto per bambini. «Ringraziamo tutti i gruppi parlamentari – aggiungono – per lo spirito costruttivo con cui hanno contribuito al testo base e le Commissioni che si riuniranno nelle prossime ore per dare i loro pareri. Contiamo di arrivare all’approvazione nella giornata di lunedì e al Senato a settembre, poi spetterà al governo reperire le risorse per le agevolazioni fiscali da destinare alle famiglie».

Seggiolini salva-bebè: un obbligo che salverebbe molte vite

Mercoledì primo agosto, in un’audizione alla Commissione trasporti della Camera, sono emerse cifre drammatiche: nel 2018 ci sono stati già 45 casi e 12 solo nell’ultimo mese. Un genitore su quattro ammette di aver dimenticato il figlio in auto. Un incidente che può avere conseguenze drammatiche e portare alla morte del bambino. Questi i dati presentati dal produttore del primo dispositivo anti abbandono Remmy.  Sono intervenuti, tra gli altri, il direttore del Servizio Polizia Stradale, Giovanni Busacca, che ha presentato una proposta di modifica dell’articolo 172 del codice della strada, quello sull’utilizzo delle cinture di sicurezza e dei seggiolini, e sottolineato l’importanza della campagna di sensibilizzazione “Bimbi in auto” realizzata con il ministero della Salute.

Presentati alla Camera i progetti salva-bebè

Rappresentanti del Cnr hanno poi illustrato il possibile funzionamento dei dispositivi installati sui seggiolini, con collegamenti all’auto via bluetooth o allo smartphone del conducente, e chiamate di emergenza attraverso la rete cellulare a una serie di contatti. Il direttore marketing e product engineering director di Artsana, Lorenzo Anselmi, ha spiegato in particolare i sistemi di sicurezza integrati nei seggiolini Chicco, mentre i rappresentanti di Fsv hanno presentato Babyled, un dispositivo luminoso a led che si accende quando il bambino è nel seggiolino. È stato infine mostrato il progetto del seggiolino salvavita Ricordati di me, sviluppato nel 2012 dagli alunni dell’Isis Fermi di Bibbiena-Arezzo, che, se il bambino viene lasciato in auto, si attiva inizialmente facendo lampeggiare le quattro frecce, poi apre di alcuni centimetri i vetri delle portiere, attiva una sirena e infine invia dei messaggi telefonici.

Commenti

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  • roberto 3 Agosto 2018

    tutto molto bene. bisognerebbe, però, che il cervello del genitore/genitrice fossero collegati a ciò che di più importante hanno intorno e vicino (vedi figlio/a)e che detto cervello fosse scollegato da quello stramaledetto smartphone che hanno in mano.