Thailandia, dopo la paura spopola in rete il video del salvataggio dei sub: ma è un falso (VIDEO)

10 Lug 2018 16:55 - di Prisca Righetti

L’incubo è finito: tutti e 12 i ragazzi e il loro allenatore, prigionieri per 18 lunghi giorni della grotta thailandese Tham Luang, sono salvi. L’operazione salvataggio ha funzionato, l’emergenza è stata affrontata con scrupolo e generosità, e si è svolta sotto gli occhi del mondo, attonito eppure concentrato sul miracolo in diretta streaming.

Salvataggio nella grotta, tra clamore e timori, c’è spazio pure per le fake

E la cronaca minuto per minuto della lotta per la sopravvivenza e il salvataggio della squadra dei Cinghiali prigioniera di un antro buio e inospitale, dove l’acqua saliva alla gola ogni giorno di più, e il freddo, l’umidità, il buio, la fame e la paura facevano il resto, alimentando gli aspetti gotici di una favola che rischiava di rivelarsi orrorifica, ambientata in un remoto luogo del mondo, al confine tra Laos e Birmania, ha accreditato falsi scoop e video fake, spazzati sul finale dalla trionfale verità accreditata dai fatti documentati da media sì ossessionati dalla notizia, ma non ottenebrati dal sensazionalismo a tutti i costi. Del resto, la capacità di gestione dell’emergenza dimostrata dalla autorità thailandesi, nonostante ansia e trepidazione del mondo intero; a dispetto della disperazione composta e contenuta dei familiari dei giovani calciatori intrappolati; resa quasi impossibile alla notizia della morte di uno dei soccorritori, e minacciata dall’inesorabile trascorrere del tempo e peggiorare delle condizioni meteo, ha avuto la meglio su fake news e finti video, scatti rubati e anticipazioni più o meno accreditate e elevate all’ennesima potenza dal lamore mediatico mondiale che la Thailandia si è ritrovata a fronteggiare.

Il falso video dei sub nella grotta è in realtà un’esercitazione francese del 2010

E così, forte di oltre 100.000 visualizzazioni registrate in poche ore, neppure 5. Corredato da innumerevoli commenti postati dagli internauti di mezzo mondo e intestati alla incredibile vicenda, in questa lunga maratona di apprensione e solidarietà concentrata negli ultimi giorni sulla sorte dei 12 ragazzini prigionieri della natura e in ostaggio delle avverse condizioni meteo che incombevano, questa mattina è apparso in rete su una pagina facebook, accompagnato dalla didascalia “Thailandia, salvataggio dei 12 calciatori”, le immagini raccolte in un video dei presunti soccorritori al lavoro. Peccato che il post sia una fake news, e che le immagini postate in rete, che tanto successo di visualizzazioni hanno riscosso, nulla abbiano a che fare con i baby calciatori thailandesi, ma si riferiscano in realtà a un’esercitazione svolta in Francia nel 2010, come peraltro facilmente desumibile dal sonoro del video. E così, il famigerato rischio “bufale”, che pure aleggiava sul caso della grotta thailendese, minacciando di diffondere notizie false e di stravolgere una vicenda già di per sé incredibile, si è concretizzato trovando spazio persino in un Paese dove vige la dittatura militare e dove, nonostante l’impegno profuso da autorità, militari, soccorritori, esperti, religiosi e familiari dei protagonisti del caso, il circo mediatico ha finito per ritagliarsi a suon di falsi il suo spazio sul web. Uno spazio che, lì sul campo thailandese dell’emergenza, è stato negato, inibendo ai più la minima chance di strafare…

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