Sos del sindaco di Udine a Salvini: arrivi raddoppiati, ora i migranti sono troppi
I migranti sono troppi: arrivati raddoppiati e numero limite ampiamente superato. La città di Udine lancia l’sos al ministro Salvini: da quando si è riaperta la rotta balcanica, il viatico che passa per il Friuli Venezia Giulia è tornato ad essere battutissimo, e il flusso migratorio nella Regione è ripreso di buona lena, intensificandosi via via fino ad ingorgare gli spazi e a bloccare una certa fluidità del meccanismo di passaggio. Così tanto, e in maniera evidentemente così costante, da indurre il sindaco di Udine, Pietro Fontanini, a lanciare un disperato allarme – un vero e proprio grido d’aiuto – al Viminale: «Questa situazione va stoppata». A partire, evidentemente, proprio dal capoluogo friulano dove il flusso migratorio è ripreso con estremo vigore.
Udine lancia l’sos a Salvini: da noi ora i migranti sono troppi
E allora, come riporta il Messaggero Veneto e come riferisce, rilanciando la notizia, il Giornale, «il numero degli ospiti all’ex caserma Cavarzerani è aumentato all’improvviso da 200 a 318, sfiorando il limite delle 320 presenze stabilito dal nuovo bando per la gestione della struttura di accoglienza». Un dato allarmante che denuncia un fenomeno preoccupantemente in crescita e una proporzionale difficoltà di gestione. Tanto è vero che, registra ancora il quotidiano diretto da Sallusti, «nell’ultima settimana gli arrivi sono raddoppiati – ha sottolineato il presidente del comitato provinciale della Croce Rossa, Sergio Meinero –. Prima dieci, ieri quattordici e se andrà avanti così sicuramente sforeremo nelle prossime ore il numero consentito».
Una Regione al crocevia per la rotta balcanica e i suoi flussi inarrestabili
Un numero limite, insomma, quello fissato in nome e provvedimenti, già abbondantemente superato dai fatti. Una situazione, quella imposta dall’accoglienza coatta, allo stremo e non da ieri, e che, dopo l’ultimo rapporto della Croce Rossa, ha indotto il sindaco Fontanini appena insediatosi a rivolgersi direttamente al Viminale e a chiedere aiuto al ministro Salvini in persona. Del resto, Udine come tutte le altre realtà friulane, pagano lo scotto di una posizione fortemente strategica per chi, via mare, come via terra, puntando sulla rotta balcanica, volesse passare di lì, sfruttando il crocevia di un flusso costante e continuo che – come asserito proprio dal primo cittadino di Udine – arriva in gran parte dalla Slovenia». Un trend che, non si nasconde dietro le parole il sindaco, va immediatamente «stoppato».
troppi ? Ce ne sono ancora 3 miliardi di potenziali arrivi tra africani, arabi e asiatici. Se un rubinetto è aperto, per quanto goccioli poco, lo devi chiudere. Altrimenti ci riempi il mare, è solo questione di tempo. Questo è il concetto base che i fautori dei “porti aperti” non capiscono. Trent’anni fà ne arrivarono alcuni. Adesso sono già 5 milioni in Italia. E continuano ad arrivare…