Non dobbiamo premiare i figli con il cibo. È sbagliato e rischioso
Riceviamo da Alessandro Bovicelli e volentieri pubblichiamo:
Caro direttore,
Si chiama emotional eating. Non riguarda solo gli adulti, ma anche i bambini. Si dà al bambino il suo piatto preferito per consolarlo e lo si vizia, cioè lo si abitua a credere che i problemi si risolvano mangiando. È l’errore che compiono molti genitori. Fanno così perché anche loro nella stessa situazione si comportano così. Invece, è profondamente sbagliato per varie ragioni. Il cibo diventa un sostituto delle emozioni, ma è un comportamento problematico perché aumenta il rischio di obesità che, come ben sappiamo, comincia già da piccoli. Per consolare i figli sarebbe molto meglio un dialogo costruttivo, il contatto fisico e il gioco. Tra l’altro, si rischia di ottenere l’effetto contrario. L’emotional eating non migliora i problemi emotivi, ma li peggiora facendo sentire il senso di colpa di aver mangiato troppo, cose non necessarie o addirittura pericolose.