Nicaragua, studenti assediati in chiesa dalle forze di Ortega: almeno 2 morti e decine di feriti
Decine di studenti universitari, assieme a sacerdoti, medici, giornalisti e altri civili sono barricati dentro una chiesa di Managua, assediati dalle forze paramilitari del Nicaragua, che hanno sparato per ore durante la notte e isolato l’intero quartiere della Capitale. A raccontare l’assedio alla chiesa della Divina Misericordia, durante il quale vi sono stati sette feriti e due morti, è il corrispondente del Washington Post, Joshua Partlow, che ha trascorso gran parte della notte con gli studenti. Il suo racconto esce mentre il nunzio apostolico in Nicaragua, Waldemar Sommertag, è impegnato in una trattativa per sbloccare l’assedio. La vicenda s’inserisce nella dilagante protesta contro il regime comunista di Daniel Ortega, di cui vengono chieste le dimissioni.
Il popolo chiede le dimissioni del satrapo rosso Ortega
In prima fila nelle manifestazioni, che coinvolgono diverse città, ci sono gli studenti. L’università di Managua (Unam) è occupata da due mesi. Ieri pomeriggio una grande carovana di auto filo governative, che sventolavano bandiere sandiniste, ha attraversato la capitale. Quando le auto sono passate davanti all’università, sono iniziati scontri fra miliziani paramilitari e gli studenti, trincerati dietro barricate. Per diverse ore, scrive il Post, vi è stata una sparatoria. Gli studenti avevano alcune armi da fuoco, ma si sono difesi soprattutto con sassi, bastoni e mortai artigianali. Alla fine del pomeriggio, gli universitari sono stati costretti alla ritirata, cercando rifugio nella vicina chiesa. «Ci sono cecchini davanti a noi, non possiamo muoverci – ha raccontato un ragazzo ferito di striscio arrivato in chiesa- un camion arriva e un altro riparte. portano nuove munizioni. Assaltano le barricate».
La chiesa del Nicaragua sta con gli studenti
In serata, scrive il Post, le forze paramilitari e la polizia hanno bloccato le vie d’uscita della chiesa, intrappolando dozzine di persone, fra cui tre feriti da armi da fuoco. Intanto in strada continuava forti sparatorie, con gli studenti che cercavano di difendersi. Per ore la polizia non ha permesso ad ambulanze e operatori umanitari di accedere alla chiesa. Dall’interno della Divina Misericordia il sacerdote Raul Zamora ha telefonato ad una radio per chiedere la fine dell’assedio, sottolineando che ormai gli studenti hanno lasciato l’università. «Non so perché ci attaccano. È come se volessero assassinare tutti gli studenti. Per favore mi rivolgo alla coscienza delle autorità. Hanno già lasciato l’Unan, perché ci attaccano dentro la chiesa?», ha detto il sacerdote. Mentre i colpi da fuoco si avvicinavano alla chiesa, molti studenti si sono sdraiati al buio sul pavimento delle stanze dove vive don Zamora, per evitare pallottole vaganti. Fra loro, racconta il giornalista, una studentessa 18enne di medicina con il femore destro rotto da un colpo d’arma da fuoco. Verso le 10.30 di sera, dopo mediazioni fra la chiesa e il governo, è stato permesso l’arrivo di ambulanze che hanno evacuato i feriti. Subito dopo, scrive il Post, sono ripresi gli spari.