La Gioconda in maglia francese, il web furioso con il Louvre: risposte al vetriolo
Infuriati è dire poco. “Leonardo era da Vinci, mica da Bordeaux”. Una Gioconda con la maglia della nazionale per festeggiare la vittoria francese ai Mondiali pare un po’ troppo e sul Louvre si abbatte la “furia italiana” fatta di battute al vetriolo e polemiche social. Già la simpatia tra i due popoli. diciamo così, non è alle stelle, ma sulla Gioconda i “geni” del Louvre sono andati fuori le righe. A scatenare una valanga di commenti e sfottò, il tweet del museo parigino al termine della finale contro la Croazia che a molti è sembrata una provocazione, l’ennesima in campo sportivo, difficile da digerire. Imperdonabile, per i commentatori, l’utilizzo di un capolavoro italiano che “di francese non ha nulla”, che “non rappresenta nulla di vostro”, che, addirittura, “ci avete rubato”. E poi, perché non usate i vostri pittori per festeggiare? “Perché – si chiedono stizziti – non usare Delacroix per celebrare la vittoria?”. La risposta se la danno da soli: “Se il Louvre non avesse capolavori italiani come la Monna Lisa, che è diventata il volto del museo e della Francia suo malgrado, probabilmente perderebbe metà del suo splendore”.
D’altra parte, punzecchiano sui social gli utenti italiani, “quando mancano i talenti in Patria…”. La polemica non è passata inosservata dalle parti del museo, che alle numerosissime accuse di “furto” della Gioconda – “ridatecela”, il commento più quotato – ha voluto replicare con un tweet in italiano: “Per informazione, la Gioconda è stata venduta da Leonardo da Vinci al re Francesco I”. Già, certo. Ma nel merito non c’entra nulla. Pace fatta? Neanche per sogno: in risposta al nuovo commento, ecco quindi apparire innumerevoli Gioconde in maglia azzurra, quadri di Jacques-Louis David sapientemente “photoshoppati” con il volto di Fabio Grosso al posto di quello di Napoleone, un numero indefinito di post e fotografie sull’uso – e il non uso, soprattutto – del bidet e battutine al vetriolo sulla cronaca recente: “Se volete – sfottono gli italiani – vi vendiamo anche le frecce tricolori con i piloti per i festeggiamenti, visto che anche in quello non andate un granché”. Touché.