#Io sto con Chicco. Lo spot Baby boom spopola sul web: e l’universo gender s’indigna (VIDEO)
#Io sto con Chicco: è l’argomento più dibattuto, postato e ritwittato del web in queste ore. E come dare torto a chi si associa contro una discriminazione che, ancora una volta, agisce al contrario invocando come argomento la normalità di un paradosso? Il principio che anima le recriminazioni è lo stesso che alimenta le dissertazioni culturali della teoria gender, dove si piò trasformare la favola d’amore tra principe e principessa in due protagonisti dello stesso sesso; per cui si può, anzo si deve, iscrivere un figlio a scuola firmando il modulo genitore uno e genitore due; dove l’amore libero e omosex è affrancato da precetti progressisti imposti di default dalle discriminazioni tout court, ma dove indigna e scandalizza lo spot che promuove a suon di baci e di effusioni etero la nascita dei bambini contro il calo demografico…
#Io sto con Chicco: il post più social del momento. Il post di Giorgia Meloni
In un Paese come il nostro che è la contraddizione in 3D, una realtà sociale e mediatica che nei servizi dei tg registra a suon di immagini vietate ai minori le degenerazioni che, di anno in anno, caratterizzano lo “spettacolo” che anima le trasgressioni dei gay pride autorizzati e in voga nei gay village che spuntano come funghi nelle piazze delle città del Belpaese. In una realtà sociale e mediatica in cui all’ora di pranzo e di cena abbiamo imparato a mandar giù e a digerire spot su assorbenti e dismenorree, disturbi intestinali e incontinenze varie, e in cui per acclarare la bontà di una merendina bisogna far fuori una volta genitori e bambina protagonisti della reclàme: In una realtà sociale e mediatica in cui, ad ogni angolo di strada, svetta un maxi cartellone con lingue voluttuose che assaporano gelati e sorbetti e sirenette desnude che pubblicizzano capi d’intimo sempre più succinti. In una relatà in cui nei copioni della fiction che ci vengono proposti, dalla tv di Satto come nelle emittenti privati, il concetto di famiglia allargata si spinge a ogni titolo nuovo sempre più “oltre”, arrivando a far passare come assolutamente ovvio, fin quasi fisiologico, il messaggio che le nuove coppie genitoriali possono prevedere componenti appartenenti allo stesso sesso. In una realtà sociale e mediatica, in cui la famiglia è quotidianamente sotto attacco, in un set o in uno spot, come nelle aule del potere in cui si decide di depennare con un semplice colpo di spugna la dicitura che indica maternità e paternità, ribattezzando madri e padri “genitore uno” e “genitore due”, in pregio dell’evidenza e al fine di non urtare la suscettibilità dell’universo omosessuale.
Il superamento a sinistra del comune senso del pudore (a senso unico)
Insomma, in un Paese in cui siamo andati ben oltre il superamento del comune senso del pudore – in molti casi vergognosamente oltre – davvero ci vogliono far credere che uno spot che, per pubblicizzare un noto marchio di prodotti per bambini e sensibilizzare l’opinione pubblica al problema del calo delle nascite, invita a fare figli mostrando baci di coppia più casti di quelli a cui siamo anestetizzati ad assistere all’ordine del giorno, scandalizza e offende? Se dobbiamo credere alle dimensioni che la crociata contro il noto brand sta scatenando sui social, la risposta sembra essere incredibilmente sì. E come rileva Giorgia Meloni sul suo profilo Facebook in queste ore, «questo simpatico spot pro natalità sta scatenando indignazione, insulti e inviti al boicottaggio verso l’azienda Chicco. Reputo tutto ciò surreale, perciò lo ripropongo condividendo pienamente il suo messaggio. Io sto con Chicco!». E noi anche!
Siamo,in piena dittatura delle minoranze. Per non intaccare la loro suscettibilità, la società sta rinunciando ai propri fondamentali valori. Il rispetto dell’altro non può e non deve comportare la negazione dei miei valori, peraltro, valori della maggioranza (forse rassegnata!). Come l’attacco alla famiglia fatto da minoranze, però qualificate, sta contribuendo in modo esponenziale alla “demolizione” della famiglia, consentitemi, “regolare” come prevista dalla Cistituzione, dalla mia religione Cattolica, dalla Società naturale. Quando vogliamo riappropriarci dei nostri valori?
siamo arrivati al paradosso in cui gli eterosessuali si devono trattenere dal parlare di avere naturalmente bambini per “non urtare la sensibilità” di alcuni gruppi omosessuali?
Occorre ricordare che i vari omo di tutti i gender sono frustrati dal pensiero di non essere normalmente eterosessuali.
Se io vedo due omo o due lesbo che si baciano dico: bah! , non me ne curo e vado oltre. Ma se un omo o lesbo vede una coppia che si bacia col pensiero di fare un figlio (pubblicità Chicco) rosicano terribilmente della loro incapacità e reagiscono incompostamente. Fatto comprensibile.
Similitudine con i vegani, che per motivi che non conosco si sentono attratti a regredire al livello dei nostri lontano predecessori australopitechi che mangiavano solo vegetali, rosicano e vorrebbero imporre a tutti noi normali che apprezziamo sia i vegetali che la carne di tornare al livello degli australopitechi.
Ma esistono, pazienza, “non ti curar di lor, ma guarda e passa”
Condivido pienamente il commento di Gio
La famiglia è formata da una mamma e da un papa,i gay che vogliono avere bambinii,pensassero all’imbarazzo a cui andrebbero incontro i loro figli quando a scuola i compagni chiederebbero loro “come si chiama la tua mamma e il tuo papà?”e loro sarebbero costretti a dire:”ho due mamme”0ppure “ho due papà”…..poveri bimbi.
Superfluo ogni commento…….. Una gran confusione…. È uno sconforto naturale!
Queste polemiche dimostrano solo la stupidità e l’ipocrisia di chi parla (o parlerà) di maschilismo, apologia del Fascismo ecc.: sono le solite accuse che vengono dalla “sinistra” e dai deviati, che vogliono madri surrogate e figli in laboratorio, pratiche che ricordano l’eugenetica nazista!
Se gli omosessuali hanno diritto al rispetto, perché gli etero no?
La chiesa dovrebbe intervenire energicamente e costantemente!!!!!
Il signore vestito di bianco e “sinistrino”,lo sanno pure i sassi.
questa pubblicità è indegna di una vita normale. Cara meloni, combatta per tornare alla normale famiglia. un bambino deve avere un padre e una madre. il resto è follia pura. Cordialmente la saluto.
Mi pare che la Meloni faccia il tifo per le famiglie normali, dove trovino posto un papà uomo e una mamma donna………..forse lei ha frainteso
Ha ragione GIO la famiglia è solo quella naturale, il resto è immondizia.
la vera famiglia è un UOMO e una DONNA normali – tutto il resto è solo porcheria e marciume di immondizia e tutto questo GRAZIE ai Radicali al PD e alla Sinistra TUTTA che sono tutti senza PUDORE.
madre natura farà il suo corso e il buon senso tornerà a prevalere. I disadattati pervertiti che hanno tentato di imporre le loro idee malate torneranno nella fogna pseudo-culturale da dove provengono. La famiglia è solo quella naturale. Un uomo e una donna. Il resto è immondizia.
Che qualifica hai per dire queste cose? Medico? Antropologo?
non c’è alcun dubbio On.le
una dei mostri dell’Apocalisse è…la Pubblicità 8vero, sorprendente eh!)
quale mezzo/strumento per scardinare la…normalità, la tradizione, le nostre radici facendo leva …sull’eccezione (eccezionale, slogan basico).
Quando tutto sarà eccezione non ci sarà più la norma(lità).
Per cui, anche se pubblicità (che andrebbe, prima che sia troppo tardi, regolamentata non certo vietata) ben venga quella della chicco!!!