Il ministro Trenta a sorpresa in Libia: “Quali elezioni? Prima fate la pace…”

24 Lug 2018 18:37 - di Antonio Pannullo

Visita a sorpresa del ministro della Difesa Elisabetta Trenta in Libia, per un incontro con il “premier” Fayez al-Sarraj. Trenta si recherà a Misurata per visitare l’ospedale italiano. Il rientro in Italia è previsto intorno alle 19 all’aeroporto di Ciampino, dove è in programma anche una conferenza stampa. Come si ricorderà, il “premier” attuale al-Sarraj fu individuato come interlocutore dell’Europa dalla Francia, che certo non ha interesse a tutelare l’Italia dall’invasione di clandestini, e immediatamente l’Italia di Gentiloni e Renzi si adeguò alla scelta. Il “premier” al Serraj non controlla neanche Tripoli, dove risiede, così come la stragrande maggioranza della Libia, controllata invece in parte dalle truppe del generale Khalifa Haftar, alleato di Putin, e al sud ovest dai tuareg, che i francesi proprio non li possono vedere. Ma noi continuiamo a parlare con un premier che non rappresenta neanche se stesso. E il ministro Trenta è stato molto chiaro: “Il processo di riconciliazione in Libia deve essere inclusivo, per questo ritengo che parlare di nuove elezioni prima di aver completato questo processo sia un errore: ci ritroveremmo ad avere gli stessi problemi, noi come Italia e voi come Libia e questo bisogna farlo capire anche ad altri Paesi”, ha infatti sottolineato il nostro ministro della Difesa, durante l’incontro in Libia con il “premier” Fayez al-Serraj al palazzo presidenziale di Tripoli. Trenta conferma a Serraj “la disponibilità italiana e in particolare del mio ministero all’avvio di attività, secondo le vostre esigenze e del popolo libico, volte a un rafforzamento delle capacità interne del sistema difesa della Libia, proclivi a un mantenimento della sicurezza interna e dunque a un rafforzamento della sovranità libica”. Il ministro della Difesa assicura anche “pieno appoggio al processo di unificazione delle forze armate: un processo che deve essere inclusivo e coinvolgere tutti gli attori di sicurezza che desiderano partecipare alla difesa dello Stato. Il monopolio della forza – ricorda Trenta – deve essere dello Stato”. Il ministro ha rappresentato la preoccupazione dell’Italia per i flussi di clandestini incontrollati: “I flussi non controllati sono un fattore di destabilizzazione dell’Italia e della stessa Libia. Dobbiamo unirci per risolvere insieme questo problema. Nessuno più di noi capisce le vostre difficoltà – sottolinea l’esponente del governo italiano – Sappiamo che una di queste è la questione migranti, problema che condividiamo e che bisogna risolvere. Questo governo ha deciso di fare tutto il possibile tra tutti i suoi ministeri, il mio, ma anche l’Interno e i Trasporti. Di fronte a voi – assicura Trenta – avete una squadra disponibile ad aiutarvi e a lavorare con voi”. Timida la replica di al Serraj: “Apprezziamo il lavoro dell’Italia e il vostro sostegno al fine di una partnership strategica, politica e di sicurezza tra Italia e Libia”, ha detto il “premier” libico.

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