Genova, minacce in stile Br all’assessore alla Sicurezza Garassino
Dopo il corteo del 30 giugno, che a Genova è stato un flop, il clima politico in città continua ad essere rovente. Lo dimostrano le minacce sui muri a Stefano Garassino, assessore alla Sicurezza della Lega. “Garassino fascista, sei il secondo della lista”, (il primo, s’immagina, dovrebbe essere Salvini): questo il messaggio vergato su un muro di Palazzo Gattilusio che riprende gli slogan delle Br contro Mario Sossi 44 anni fa. “Andiamo avanti senza paura – commenta Garassino, che ha postato sul suo profiloFb le foto delle scritte minacciose – Vorrei tanto sentire la condanna di queste cose dai cosiddetti antifascisti democratici”. Le forze politiche di opposizione hanno subito espresso solidarietà all’assessore. Il brigatismo all’epoca fu sconfitto proprio grazie al fatto che la sinistra non eversiva si mise di traverso, proprio a Genova. A cominciare dal sacrificio del sindacalista Guido Rossa, ucciso proprio per questo dalle Br. Pochi giorni prima del corteo antifascista del 30 giugno – che intendeva commemorare la rivolta cittadina contro il congresso del Msi del 1960 – Garassino aveva definito zecche” gli estremisti dei centri sociali chiedendo alla Cgil di tenerli fuori dal corteo. Le scritte potrebbero essere riconducibili alla polemica innescata da quelle parole. Sull’episodio indaga la Digos.
SPERIAMO NON ABBIA A RIPETERSI QUANTO GIA’ AVVENUTO A GENOVA E NON SOLO PERCHE’ STAVOLTA NON RESTEREMO INERTI A FARCI MACIULLARE DAGLI SCHIFOSI KOMPAGNOSKY DI M**** !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
La SX non si smentisce mai ,l’unica cosa che sanno fare è Creare un clima d’odio contro chi fa il proprio dovere