Un flop il corteo antifascista di Genova per ricordare i moti del ’60 contro il Msi
Si aspettavano probabilmente una mobilitazione più massiccia. Invece non è andata così: erano solo in duemila gli antifascisti che a Genova hanno voluto ricordare i moti di 58 anni fa quando, nel giugno del 1960, la città fu teatro di violente manifestazioni per impedire il congresso del Msi. Quella rivolta ebbe ripercussioni nazionali riuscendo nell’intento di far cadere il governo Tambroni, l’unico che nel dopoguerra ebbe l’appoggio esterno del partito della Fiamma. Sono stati intonati slogan contro il sindaco Bucci (centrodestra), contro Salvini e contro l’assessore leghista Stefano Garassino, il quale nei giorni scorsi aveva invitato la Cgil a non far partecipare al corteo le “zecche”, cioè gli estremisti dei centri sociali che avevano imbrattato i muri di Genova con scritte antifasciste. Una parte del corteo ha intonato anche il canto partigiano “Fischia il vento”. In pratica un’adunata nostalgica e divisiva di cui si era molto parlato per le critiche rivolte al consigliere di FdI Gambino che aveva preso parte a un evento commemorativo dei caduti della Rsi. “sarò il primo a congratularmi – aveva promesso il sindaco Bucci – se sarà una manifestazione senza scritte sui muri, senza rotture di vetrine, senza problemi di ordine pubblico”.
Un’altro branco di co *****ni, che non sarei sorpreso
magari per o piu nullafacenti che vivono ancora con mamma e papa’. Poveri….
Emigrate in Africa