Tria prova a raffreddare lo spread: «L’euro non è in discussione»
Finora è stato in silenzio, ben consapevole del fatto che, pronciata da lui, una parola sbagliata avrebbe conseguenze pesanti sui mercati. Ora però Giovanni Tria, ministro dell’Economia del governo Conte, ha deciso di parlare e le sue parole, affidate a una intervista pubblicata sul Corriere della Sera, sono parole prudentissime. Né potrebbe essere altrimenti, visto che lo spread ha toccato nuovamente quota 270. «La posizione del governo – dice dunque Tria – è netta e unanime: non è in discussione alcun proposito di uscire dall’euro». Prudenza anche sul fronte Fornero: «Credo che la nostra legislazione pensionistica possa essere migliorata, ma lo si farà con l’attenzione alla sostenibilità. Anche quella di lungo termine. Studieremo dei miglioramenti sapendo che su queste materie non si improvvisa». Qualcosa si farà, ma nei modi e nei tempi giusti. Il ministro non dice una parola di più e non commenta le anticipazioni di questi giorni.
Tria si sbilancia (un po’) solo sugli investimenti pubblici, ritenendoli decisivi per rafforzare la competitività complessiva del Paese: «Non rilanciano solo la domanda, ma aiutano a far crescere il rendimento atteso del capitale privato, dunque portano anche più investimenti privati».
Il messaggio complessivo è comunque niente strappi, niente, annunci, niente fughe in avanti: «L’attenzione a tenere i conti in ordine e a far scendere il debito non è opportuna perché ce lo chiede l’Europa, ma perché non è il caso di incrinare la fiducia sulla stabilità finanziaria – osserva il ministro. Quella fiducia è il presupposto della nostra strategia». Al dunque, nella sua prima esternazione, il nuovo ministro dell’Economia chiede in sostanza di poter lavorare in pace senza alimentare inutili psicodrammi collettivi.
Domani è lunedì e riapriranno i mercati. Vedremo che affetto avranno queste prudenti parole di oggi.
Mentre lavorare ‘ai fianchi i funzionari e dirigenti delle società di reting Nooooo? Vero ?