Starbucks chiude 150 caffetterie. Le vendite vanno male, crolla il titolo in Borsa
Starbucks chiude 150 caffetterie negli Stati Uniti. Una decisione legata al rallentamento delle vendite, che nel trimestre in corso dovrebbero segnare un modesto +1%, ovvero la peggiore performance degli ultimi nove anni. Lo annuncia Starbucks in una nota e la notizia affonda i titoli in Borsa nelle contrattazioni after hours, dove arrivano a perdere fino al 6,3%.
”Anche se alcuni venti contrari sulla domanda sono transitori e alcuni aumenti dei costi sono appropriati investimenti per il futuro, la nostra recente perfomance non riflette il potenziale del marchio e questo non è accettabile” afferma l’amministratore delegato di Starbucks, Kevin Johnson, sottolineando che la società deve ”muoversi più velocemente per rispondere ai cambiamenti rapidi delle preferenze dei nostri clienti”.
Anche se negli Usa si registra un calo di vendite a settembre aprirà a Milano il primo primo Starbucks , che sarà un negozio di punta di una catena di livello superiore rispetto ai caffè tradizionali serviti dal colosso americano. I tagli annunciati sono di proporzioni inattese: mediamente infatti la società americana è costretta a chiudere ogni anno una cinquantina di caffetterie a causa dei dati deludenti. Questa volta però si parla di un numero tre volte superiore alla media.
Essere filo-immigrazionisti non gli ha fatto incrementare gli affari, allora…
Fanno pagare carissimo un caffe’ schifoso,in piu’ si sono schierati con i musulcani,ben gli sta