Stadio Roma, Parnasi ai pm: “Ho pagato tutti i partiti”

28 Giu 2018 18:02 - di Annamaria Matticari

Parnasi parla. “Ho pagato tutti i partiti”, ha detto il costruttore romano Luca Parnasi, che tra ieri e oggi a Rebibbia e piazzale Clodio, alla Procura, ha subito un interrogatorio per 11 ore. Parnasi, interrogato sulla vicenda dello stadio della Roma, ha ammesso di aver distribuito soldi a tutti i partiti politici per consolidare il rapporti con tutto il mondo politico. Luca Parnasi, ex amministratore unico del gruppo Eurnova, è stato arrestato lo scorso 13 giugno per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e ad altri reati insieme con alcuni suoi collaboratori per la vicenda dello Stadio della Roma. A condurre l’atto istruttorio sono la pm Barbara Zuin e il procuratore aggiunto di Roma Paolo Ielo, che considerano Parnasi motore di una “corruzione di tipo sistemico e una di tipo pulviscolare” che erogava denaro e altre utilità per garantirsi le proprie attività. L’incontro tra Parnasi e i pm è stato voluto proprio dal costruttore, che in precedenza aveva scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere davanti al gip nell’interrogatorio di garanzia, svolto dopo il suo arresto a Milano. Quello che inquirenti vogliono capire sono i connotati del cosiddetto “sistema Parnasi”, quei finanziamento a partiti, organizzazioni politiche, associazioni varie e onlus che il 40enne romano beneficava con i suoi fondi. I pm hanno chiesto a Parnasi chiarimenti anche sul suo ruolo nella società Eurnova e il rapporto con Luca Lanzalone, l’ex presidente di Acea, e consulente di fatto del Comune di Roma nella trattativa, nel gennaio-febbraio del 2017, per l’abbattimento delle cubature nel progetto stadio. “Io pago tutti”, dice Parnasi in una delle tante intercettazioni presenti negli atti. “Un investimento molto moderato – ammette in un altro dialogo registrato – rispetto a quanto facevo in passato quando ho speso cifre che manco te racconto però la sostanza è che la mia forza è quella che alzo il telefono…”.  Nessun movimento politico, stando a Parnasi sarebbe al di fuori del suo “core business”. Resta a vedere quanto sia attendibile e se i finanziamenti siano illeciti.

Commenti

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  • Andrea 28 Giugno 2018

    L’onorevole Meloni chiarisca per quale motivo il suo partito ha ricevuto 50.000 euro dal costruttore romano e in che modo sono stati spesi quei soldi.Io mi auguro che FDI possa smentire questa ammissione di Parnasi perché altrimenti si tratterebbe di un fatto gravissimo.Credo che faccia meno male una via in meno dedicata all’irreprensibile e storico segretario del MSI che scoprire di aver votato e sostenuto un partito in cui militano corrotti senza scrupoli.Inoltre pare che anche l’onorevole Polverini abbia ottenuto la sua fetta di torta , in questo caso aspetto direttamente da Lei una smentita.Le persone coinvolte nel caso risultassero implicate dovrebbero immediatamente dimettersi dai loro incarichi ma ne dubito perché la loro coscienza negli anni si è notevolmente elasticizzata.Esponenti di tutti quanti i partiti hanno beneficiato di soldi e regalie ,di cene luculliane e viaggi da sogno e questo la dice lunga sullo stato di putrefazione in cui versa la nostra tanto decantata Terza Repubblica.

  • Pino1° 28 Giugno 2018

    Tira fuori i nomi e le pezze d’appoggio; fare calunnie per seminare zizzania utile a sollevare polveroni o, come dicono gli americani buttare m…. nel ventilatore va bene per chi emerge dalle fogne e non tutti in italia sono figli della prima repubblica !!!