Sardegna, niente gita scolastica per i bimbi senza vaccini. Le famiglie protestano

8 Giu 2018 15:25 - di Redazione

Non possono andare alla gita scolastica perché non hanno i vaccini. È successo in Sardegna ma è solo la punta di un iceberg generato dalla riluttanza di alcune famiglie verso i vaccini, frutto degli allarmi e delle polemiche rimbalzate sui media. «Quanto accaduto a La Maddalena e Palau negli scorsi giorni ripropone un fenomeno che si sta presentando a livello regionale, dove registriamo una percentuale dell’1-2% dei genitori di bambini tra i 2-6 anni restia alla vaccinazione». L’allarme viene dal direttore del Servizio di Igiene pubblica per la Assl di Sassari e Olbia in merito alle proteste di alcuni genitori di bambini non vaccinati ai quali le scuole che frequentano hanno vietato la gita scolastica

Niente gita per i bimbi non vaccinati

Nel caso del bimbo di sei anni di La Maddalena, «così come previsto dal vecchio protocollo per la vaccinazione regionale nonché dal nuovo piano di prevenzione vaccinale 2017-2019 – spiega il servizio di Igiene pubblica della Assl di Olbia — ha inviato almeno 7 comunicazioni formali, anche con raccomandata con ricevuta di ritorno, ai genitori con cui li si invitava alla vaccinazione del bimbo. Appuntamento nel quale, così come da prassi, gli operatori avrebbero potuto fornire tutte le informazioni utili ad una vaccinazione consapevole. Nonostante i vari contatti, anche telefonici, e i vari appuntamenti, però, i bambini non sono stati portati negli ambulatori vaccinali della Assl di Olbia».  Stesso discorso vale per l’episodio registrato nella scuola di Palau. «A prescindere dalle comunicazioni – spiega la Asl – i bambini potevano essere ammessi nella scuola dell’infanzia presentando la documentazione attestante la vaccinazione o la prenotazione della stessa, episodio evidentemente non avvenuto nel caso dei bimbi di La Maddalena e Palau. In seguito all’entrata in vigore della legge 119/2017, che ha esteso l’obbligo vaccinale per i minori di età compresa tra zero e sedici anni, l’Ats, così come previsto dalla normativa, ha provveduto ad inviare una comunicazione informale ai genitori dei minori che si dovevano sottoporre a vaccinazione obbligatoria; in caso di non adempienza, gli uffici di Igiene pubblica hanno provveduto ad inviare un secondo sollecito formale, questa volta attraverso raccomandata con ricevuta di ritorno, pertanto documentabile».

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