Lega al governo, FI all’opposizione, FdI in “stand by”. Più divisi di così…

1 Giu 2018 16:04 - di Mario Landolfi

Lega al governo, Forza Italia all’opposizione, Fratelli d’Italia in stand by. Più divisi di così non si potrebbe. E state pur certi che non basterà una legione di illusionisti a far riapparire quel che non c’è più. Sono tanti i motivi che per i quali le elezioni dello scorso marzo finiranno negli annali. Uno è sicuramente l’archiviazione del centrodestra così come l’abbiamo conosciuto nella Seconda Repubblica. E non per responso popolare, anzi. Ma per deliberata scelta dei suoi leader che hanno finito così per dar ragione a chi, come M5S e Pd, li aveva accusati di stare insieme per null’altro che non fosse la convenienza elettorale. Certo, ora non si conteranno i vibrati appelli e i sacri giuramenti in senso contrario. Così come non mancherà la convinta riaffermazione dell’unità in nome del voto del 10 giugno nel comune di Vattelapesca o delle tante esperienze di comune governo territoriale. Ma è solo stanca, vuota, inutile liturgia. Del resto, nessuna politica può vivere a lungo nutrendosi solo di petizioni di principio e di atti di fede. Al contrario, la nuova situazione andrebbe spiegata agli (smarriti) elettori. Senza infingimenti e senza genuflettersi agli obblighi della propaganda. Tanto più che il nuovo governo ha una genesi che più rocambolesca non si potrebbe e, quel che più conta, tutta nel segno della ex-coalizione: è Berlusconi che «per responsabilità» fa un passo di lato per favorirne la formazione, ma poi è lo stesso che gli vota contro (per sopraggiunta irresponsabilità?), ed è Giorgia Meloni che contribuisce a riaprire i giochi quando tutto sembra precipitare verso nuove elezioni dicendosi pronta, «per patriottismo», a rafforzare il “SalviMaio” mentre ora si asterrà. Un intreccio di posizioni degno del Kamasutra. Ma anche un paradosso politico da cui derivano, per i volenterosi facilitatori del governo giallo-verde, solo rischi e nessun beneficio. Un vero capolavoro.

Commenti

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  • giulio 1 Giugno 2018

    purtroppo l’on. Landolfi ha ragione. Meloni e Crosetto hanno tradito gli elettori, rotto il centrodestra, calato le braghe e per tutto ringraziamento si sono presi un calcio nel sedere (“noi non ci sediamo al tavolo con i fascisti”). Meloni degna erede di Fini!