Il prete anti-camorra sbeffeggia Saviano: “Mai chiesto la scorta, perché tu sì?”

29 Giu 2018 19:37 - di Alberto Consoli

Prosegue la polemica sulla scorta di Saviano. Ma non è Matteo Salvini a rivolgersi allo scrittore, è Don Aniello Manganiello, a tutti noi noto per essere  il parroco- coraggio di Santa Maria della Provvidenza, a Scampia, sempre in prima linea nel recupero dalla strada e dal crimine di tanti ragazzi spesso figli dei camorristi. Anche lui minacciato. E’ lui ad entrare nel vivo della polemica che ha spinto Saviano addirittura a rivolgersi a Salvini con l’epiteto, “ministro della crudeltà”. A riportare nei termini della civiltà la querelle è Don Aniello: “Anch’ io sono stato minacciato di morte dai Lo Russo – racconta al Tempo- ma ho sempre rifiutato la scorta per stare in mezzo alla mia gente. Non mi sento di chiedere tanto a Roberto Saviano, che però deve sapere una cosa. Il suo gioco è ormai scoperto e noi abbiamo bisogno di testimoni, non di maestri, veri o falsi che siano”.

Dal 2010 don Aniello è stato trasferito, ma a Scampia ha lasciato il cuore, ricordando quanto aveva fatto per quella comunità.  A Don Aniello Manganiello non interessa la bagarre politica che intorno al caso Saviano è nata, ma interessa che non siano creati falsi eroi. Dice di non condividere “l’affermazione del ministro Salvini di voler verificare la necessità della scorta” di Saviano, ma non le manda certo a dire allo scrittore, anzi, lo umilia. “Non so se Saviano sia passato qualche volta per Scampia – dice il parroco nell’intervista rilasciata al Tempo – certamente non ha trascorso nemmeno una intera giornata in questi luoghi, altrimenti ci saremmo incontrati o almeno i miei parrocchiani me lo avrebbero riferito”. Duro, durissimo. Poi l’affondo maggiore lo rivolge contro i testi e le serie tv realizzati dall’autore di Gomorra.

Definisce il  libro di Saviano “interessante sul piano narrativo, manda messaggi socialmente utili”, ma  “sul piano pratico, oltre a gonfiare a dismisura il portafoglio di Saviano, non salverà una sola vita”. Il motivo? Risponde il sacerdote: “Quando i camorristi mi chiedono di organizzare il futuro dei figli per evitare che facciano la loro fine, io non mando quei ragazzi ai cortei anticamorra con una bandiera e un megafono in mano e non propongo loro i sermoni di Saviano. No. Io devo trovare le soluzioni, i soldi per farli mangiare, per impedire che le ragazze vadano ad abortire, per comprare i pannolini e pagare le bollette. Ma è difficile far soldi per gli ultimi, il quartiere è povero, non c’è borghesia e il denaro sono costretto a cercarlo fuori. Se propongo a un giovane di gettare la pistola, non posso da prete promettere solo il Paradiso, ma devo dare innanzitutto il pane. Pane e Vangelo. Non si può parlare di Dio a chi ha la pancia vuota. Nessuno mi crederebbe”.

Ecco come ridimensiona il predicatore Saviano: “Lo scrittore simbolo dell’anticamorra” a Scampia “lo hanno visto soltanto in tv”. “Ciò significa – attacca don Aniello – che si può scrivere di camorra senza conoscere concretamente il fenomeno: bastano le carte passate da avvocati e magistrati da cui ricavare storie per editori modaioli e reti tv in cerca di nuovi mercati. Solo così si spiega il fenomeno perché, a dirla tutta, Saviano mi sembra un modesto scrittore”. E’ un fiume in piena.

“Lui è un’ icona, non ha né occhi né corpo – attacca il prete – Vive ormai nella virtualità. Se lo invitiamo a Scampia non risponde nemmeno. Alla Municipalità hanno tentato più volte. A lui non interessa la realtà, è uomo di fiction”. Il parroco poi chiude con un suggerimento a Salvini: “Dovrebbe concentrarsi sui problemi reali della criminalità a Scampia e in ogni luogo, non riconoscere valore e centralità a simboli ormai sfocati e inutili”. Anche perché i criminali “le chiacchiere di Saviano” non le “ascoltano più.

Commenti

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  • Mario nasone 3 Luglio 2018

    la scorta non si chiede, la concede l’ufficio preposto se ne ravvisa la necessità.

  • Mario nasone 3 Luglio 2018

    le scorte non si chiedono.Sì danno quando ci sono i presupposti.

  • Angela 1 Luglio 2018

    Grande Don Aniello! Per sempre nel cuore! Grazie della tua forza e del tuo esempio Cristiano.

  • Rosario 30 Giugno 2018

    Il prete ha perfettamente ragione, condivido tutto quello ché ha detto su Saviano.

  • Pino1° 30 Giugno 2018

    Lei dev’essere un prete da cui andare ad ascoltare e partecipare alla messa!
    Detto da un cristiano, ateocattolico, entrato in chiesa l’ultima volta trentaquattro anni fa
    mi creda….. lei da speranza, grazie e complimenti Padre !