Difesa, sulla ministra Trenta l’ombra del conflitto d’interessi: Pd all’attacco
Due servizi giornalistici, uno di Repubblica e l’altro del Fatto Quotidiano, quest’ultino non pregiudizialmente ostile al nuovo governo, rischiano di provocare la vera prima grana all’esecutivo guidato dal premier Giuseppe Conte. Al centro c’è la neoministra della Difesa Elisabetta Trenta nella sua qualità di program manager della SudgestAid, società senza scopo di lucro, che secondo quanto riportato dal settimanale francese Le Point, citato dai due giornali italiani, sarebbe impegnata nella ricostruzione nelle aree devastate dalle guerre e che per questo «recluta mercenari per il vicino Oriente».
La Trenta è presidente del Criss
Secondo il Fatto, ripreso anche dall’Huffington Post diretto da Lucia Annunziata, a far da trait d’union tra i “mercenari” e la ministra Trenta sarebbe Gianpiero Spinelli, già parà della Folgore ed ora contractor, cioè – scrive testualmente il quotidiano di Marco Travaglio – «il combattente in zone di guerra per società private». Spinelli oggi frequenta la Link, l’università dove la responsabile della Difesa insegna intelligence. Da qui la possibilità che la stessa possa trovarsi in conflitto d’interessi. Trenta, infatti, è al vertice del Consortium for research on intelligence and security service (Criss) creato proprio da Spinelli. Su questo aspetto s’inserisce Repubblica che scrive: «2012. Spinelli racconta di essere stato ingaggiato da Sudgest per recuperare i missili terra-aria sottratti dagli arsenali di Gheddafi e segnalati dai nostri servizi segreti: una questione di sicurezza nazionale in appalto ai privati. Ma, vista la pericolosità della situazione libica, sempre Spinelli, questa volta in Libia, si dedica ad addestrare 134 ex miliziani a cui affidare la protezione delle zone archeologiche. Poi – conclude il quotidiano di Largo Fochetti – la guerra civile cancella questa seconda operazione, condotta dai mercenari insieme con il consorzio parauniversitario di Elisabetta Trenta».
Orfini: «Sarebbe questo il cambiamento?»
Com’era prevedibile, il doppio servizio non è passato inosservato: il più lesto a saltarci su è il presidente del Pd Matteo Orfini, che alla Trenta dedica un tweet al vetriolo: «Governo del cambiamento significa mettere al ministero della Difesa la presidente di una struttura che reclutava mercenari. Ovviamente scordandosi di dirlo».
Senti chi parla…. Ci siamo già dimenticati MPS , i Boschi, la ministra della sanità ecc. ? Certo che il bronzo è morbido rispetto alle faccia dei personaggi PD.
Se quanto sopra scritto è documentato, per evitare speculazioni da parte dei soliti noti sarebbe opportuno che la ministra rinunciasse all’incarico e venisse sostituita al più presto!
Invece di cercare il pelo nell’ uovo tirate fuori qualche idea che siete nel casino assoluto
Orfini . . .Chi era costui? Presidente di che? Se ha questi “bruciori” alle parti intime, si munisca di “Preparazione H”: talvolta fa miracoli . . .
Ma il PD ha il coraggio di parlare dopo che ha distrutto il Paese?! Siamo proprio al bue che dà del cor*uto all’asino.