Di Maio incontra i riders. Loro avvertono: «Basta promesse elettorali» (video)
Un incontro con i rappresentanti dei riders, i ciclofattorini simbolo della mancanza di tutele della cosiddetta “Gig economy”. È stato questo il primo atto di Luigi Di Maio da ministro del Lavoro. Si è trattato di un incontro interlocutorio che, come spiegato dai rappresentanti dei lavoratori, è sfociato in un appuntamento per la prossima settimana.
«È un primo piccolo passo, ma vogliamo dare un segnale perché c’è tanta gente che chiede dignità. Oggi è iniziato un percorso per un modello di lavoro meno precario e un salario minimo più dignitoso», ha detto Di Maio, spiegando che «abbiamo incontrato i riders che fanno parte di quei nuovi lavori e che sono simbolo di una generazione abbandonata, senza tutele e spesso senza contratto». «Ci sono tanti ragazzi che non hanno un inquadramento né un contratto né un salario minimo per una vita dignitosa», ha proseguito il neo ministro del Lavoro, aggiungendo di aver scelto di incontrare questa particolare categoria di lavoratori perché «il ministero del Lavoro deve tutelare le fasce deboli». «C’è tanta gente che chiede dignità e noi possiamo farlo con nuove leggi, favorendo un confronto tra i grandi gruppi internazionali e ragazzi di ventuno anni che chiedono diritti minimi, non la luna», ha concluso Di Maio.
«È finito il tempo delle promesse elettorali e delle passerelle mediatiche sulle spalle dei precari come noi», si legge nella premessa alla lettera che i Riders Unions Bologna hanno presentato a Di Maio. «E siccome non ci interessano soluzioni calate dall’alto né tantomeno le pacche sulle spalle – hanno spiegato ancora – abbiamo scritto una lettera chiarendo quale deve essere la direzione dell’unico vero “cambiamento”, che crediamo debba passare dal riconoscimento delle lotte sociali e della libera organizzazione dei lavoratori e delle lavoratrici. Non solo per noi, ma per tutti».