Contrordine elettori: «Le fake news sono una fake news». Parola di Crimi

26 Giu 2018 13:14 - di Gigliola Bardi

Vero e proprio tormentone della scorsa campagna elettorale, l’allarme sulle fake news ora rientra drasticamente. E, anzi, a sua volta diventa una fake news. Nel corso di un dibattito all’Internet Day 2018 è stato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’editoria, Vito Crimi, a lanciare un messaggio rassicurante ai cittadini, dicendo loro e alla platea che, in fondo, chiunque grazie a internet può fare quel tanto di fact checking che basta a smascherare una bufala o a confermare una notizia vera. «Non parlo di un controllo approfondito per esempio su un intero discorso di un politico, ma quando assistiamo a un tweet, a un messaggio, a un lancio di agenzia in tempo zero un utente ha a disposizione una smentita», ha replicato Crimi a chi gli faceva notare che il lavoro di fact checking può portare via molto tempo.

Insomma, la diffusione di notizie online, secondo Crimi, ha in sé non solo il virus delle fake news, ma anche gli anticorpi della verifica. Una possibilità che prima non esisteva, ha sottolineato Crimi in un discorso su come la circolazione delle informazione sia passata da un modello verticale a uno orizzontale in cui il lettore non è più solo fruitore passivo di una notizia calata dall’alto. Un discorso che però, al contempo, finisce anche per assolvere il Movimento 5 Stelle di fronte alle ripetute accuse di produrre e far circolare notizie di dubbia veridicità.

«Le frottole sono sempre esistite e oggi abbiamo uno strumento in più che è il fact checking, che ci permette in autonomia di controllare cosa leggiamo. Parlare di pericolo di fake news è una fake news», è stata la conclusione di Crimi.

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