Condannato a 20 anni l’etiope che stuprò e uccise una dodicenne svizzera
Il Tribunale criminale di Ginevra ha condannato oggi a 20 anni di reclusione e all’internamento ordinario il tassista che nell’agosto 2012 aveva violentato e strangolato una ragazzina dodicenne. L’uomo è pure stato riconosciuto colpevole di abusi sessuali commessi nei riguardi di due ex compagne. Nella loro sentenza, i giudici hanno rilevato la colpa “estremamente pesante” dell’imputato 42enne di origine etiope, il quale non ha esitato a violentare l’adolescente che conosceva bene, poiché figlia della donna che frequentava all’epoca. Anche se l’uomo ha sempre proclamato la propria innocenza, gli elementi riuniti nell’ambito delle indagini sono sufficienti per dissipare qualsiasi dubbio sulla sua colpevolezza, ha rilevato la Corte. Sono state trovate tracce del Dna del 42enne particolarmente compromettenti: attorno al collo, all’interno delle mutandine, sotto le unghie e sotto il letto, dove il corpo della vittima era stato dissimulato. Anche l’alibi fornito dall’uomo per il giorno in cui è morta la ragazzina non gli ha impedito di commettere il delitto: sapeva che la dodicenne era sola in casa e ha avuto sufficiente tempo per nascondere il suo cadavere, ripartire con il suo taxi e invitare al ristorante la mamma, la sorella e il fratellino della vittima.
Un delitto che ha sconvolto la Svizzera
Nemmeno le versioni, non sempre concordanti, fornite dall’imputato per spiegare perché in quel giorno si era trovato nelle vicinanze della palazzina in cui abitava la bambina non hanno convinto i giudici. Essi hanno anche rilevato il comportamento inconsueto dell’imputato dopo l’annuncio della scomparsa dell’adolescente: non si è mostrato preoccupato e non ha partecipato attivamente alle ricerche, terminate il giorno dopo con il rinvenimento del cadavere della dodicenne sotto il letto dei genitori. La lettura della sentenza è avvenuta in un ambiente teso. Presenti nell’aula del tribunale, numerosi membri della comunità etiope di Ginevra hanno accompagnato con grida di odio l’uscita del loro compatriota, i cui avvocati hanno annunciato l’inoltro di un ricorso.
….mentre per Pamela Mastropietro, violentata , torturata, fatta a pezzi e messa in un trolley i nostri giudici hanno liberato i due (molto probabilmente complici…molto) complici e ancora pensano a come far uscire il terzo.