Afghanistan, l’Isis replica con le bombe alla tregua del governo
Almeno 36 persone sono morte in un attentato suicida avvenuto nella provincia di Nangarhar, nell’Afghanistan nordoccidentale, nel secondo giorno del cessate il fuoco tra forze governative e Talebani proclamato da Kabul in occasione dell’Eid al-Fitr. L’attentatore suicida ha fatto strage nel distretto di Rodan mentre le forze di sicurezza e i Talebani celebravano la tregua. Secondo il portavoce del governatore di Nangarhar, Attaullah Khugyani – citato dall’agenzia di stampa Dpa – tra le vittime si contano forze di sicurezza, Talebani e un civile. Altre 16 persone sono rimaste ferite. La provincia di Nangarhar, tuttavia, è la principale base del sedicente Stato islamico in Afghanistan. Prima dell’attentato il presidente afghano, Ashraf Ghani, aveva annunciato di avere ordinato alle forze di sicurezza di estendere il cessate il fuoco in vigore per la festa di fine Ramadan. “Ho ordinato alle forze di sicurezza e di difesa di estendere il cessate il fuoco dal quarto giorno di Eid-al-Fitr. I dettagli sulla proroga della tregua saranno presto resi pubblici. Ma ordino alle forze anche di essere pronte a difendere il Paese e il popolo da qualsiasi attacco”, ha detto Ghani. In un discorso televisivo il presidente ha quindi invitato i Talebani a “estendere il loro cessate il fuoco” di tre giorni che termina domenica. L’Isis ha rivendicato l’attentato terrorista compiuto nella provincia di Nangarhar. L’Isis, attraverso Amaq, il suo organo di propaganda, ha spiegato che l’attentatore suicida ha preso di mira un assembramento dove erano presenti forze di sicurezza e Talebani. L’attacco è avvenuto nel secondo giorno del cessate il fuoco tra forze governative e Talebani proclamato da Kabul in occasione dell’Eid al-Fitr.